La raccolta firme promossa dai sindaci di Ischia, Procida e Capri per chiedere il riconoscimento delle isole campane come aree disagiate viene fortemente criticata da Maria Grazia Di Scala. L’ex consigliera regionale definisce l’iniziativa come un’operazione strumentale, un’”alibi” del Partito Democratico che, a suo avviso, non fa altro che alimentare confusione senza portare a soluzioni concrete per le isole minori.
“Le isole minori sono già riconosciute come aree disagiate, non c’è bisogno di riscrivere questa ovvietà,” afferma Di Scala, spiegando che la questione è stata trattata in passato con appositi accordi tra la Regione Campania, i sindaci delle isole e l’Associazione Nazionale Comuni Isole Minori. “Nel 2017, con una delibera di giunta regionale, è stato costituito l’Osservatorio Salute isole Campane che ha lavorato su progetti di Teleconsulto e ha promosso l’adozione di misure per il miglioramento dei trasporti sanitari, tra cui elisoccorso e trasporto gratuito per le forze dell’ordine.”
Di Scala non risparmia critiche al PD, accusandolo di non aver appostato i fondi necessari per concretizzare progetti essenziali per il miglioramento dei servizi sulle isole. Secondo l’ex consigliera, invece di raccogliere firme su un tema già risolto, sarebbe più utile concentrarsi sull’attuazione di misure concrete. “I Sindaci dovrebbero chiedere azioni vere, non scivolare su iniziative strumentali che non risolvono i problemi,” afferma Di Scala, evidenziando che le vere difficoltà delle isole minori richiedono interventi pratici e tempestivi.
La sua critica si estende anche alla gestione della questione a livello nazionale: “Se davvero si vuole aiutare Ischia, Procida e Capri, bisogna chiedere misure di sostegno reale, che possano essere eseguite anche in sede di Conferenza Stato/Regioni. Esistono già strumenti legislativi adeguati, che fanno riferimento alla nostra Carta Costituzionale.” In questo contesto, l’iniziativa popolare, secondo Di Scala, appare più come una mossa politicamente strumentale che un passo verso una soluzione concreta.
Concludendo, l’ex consigliera regionale sottolinea come le isole campane abbiano bisogno di azioni tangibili e risorse dedicate per migliorare i servizi e affrontare le reali difficoltà quotidiane, come il trasporto sanitario, le infrastrutture e la sanità. “L’iniziativa popolare non è la risposta,” ribadisce Di Scala, invitando i sindaci a concentrarsi su azioni che possano fare la differenza per la vita dei cittadini delle isole minori.
Stefano Carluccio