Anche oggi in presenza come ho fatto in Dad ho ricordato la figura di Giovanni Falcone…l’ ho fatto ragionando con i ragazzi anche su come sono cambiati tempi e modi della comunicazione…Il Tg condotto dalla Buttiglione fu come una ferita inferta a meta’ sera nella case degli Italiani, con un ritardo notevole rispetto all’attentato come tardive apparivano nel tg di Badaloni anche le conferme dell’attentato a Borsellino del 19 luglio…In soli 57 giorni furono colpiti due uomini dello Stato e tra i due eventi ci sono due testimonianze che ho voluto riportare alla luce ed alla mente dei miei allievi…Una e’ l’ intervista che Borsellino rilascio’ allo bravo quanto sfortunato Lamberto Sposini in cui colpisce il passaggio in cui Falcone viene ricordato come presenza eticamente benefica…L’ altra e’ la testimonianza della vedova di Vito Schifani, con quella voce rotta dal pianto che chiedeva agli assassini di inginocchiarsi, di chiedere perdono ad una citta’ sporcata col sangue per difendere lo Stato, ideale rievocato dalla vedova tra convinzione e sofferenza, in un ‘ eco che scuote ancora le coscienze…Sono trascorsi 30 anni da quel pomeriggio malefico in cui ero studente prossimo agli esami di stato e, nel testimoniare quei giorni ad alunni prossimi allo stesso traguardo, mi sono chiesto se ora davvero viviamo giorni migliori…Credo purtroppo di no.. Ricordo di quei giorni del ‘ 92 la solerzia in cui si scelse Scalfaro, capo dello Stato per dare l’idea unitaria di uno Stato che, pur tra retoriche incertezze, comunque resisteva e faccio un confronto con 1000 grandi elettori dei nostri giorni che hanno faticato a trovare uno, dico un cittadino italiano che fosse il grado di guidare lo Stato, oltre un pur rispettabile ottuagenario…Nessuno degli attuali politici puo’ fingersi ignaro di venti di guerra che gia’ si temevano forti come mai avrei pensato che saremmo arrivati al punto di far credere all’ opinione pubblica che Piani di ripresa e resilienza possano essere compatibili con piani di guerra e che si potesse fissare per legge il termine di una energenza pandemica…Restano tanti dubbi ma abbiamo il dovere di andare avanti, preservando democrazia e libertà e cercando di creare quel clima culturale che possa far germogliare le buone idee che camminano sulle gambe degli uomini di buona volonta’…
Pellegrino Caruso