Festeggia il ventennale lo Zia Lidia Social Club e lo fa nel segno del cinema con la proiezione domani sera, alle 20.30, al cinema Partenio del film “Spaccaossa” di Vincenzo Pirrotta. A confrontarsi con il pubblico insieme al regista, il professore Alfonso Amendola e il regista teatrale Pasquale De Cristoforo “Vogliamo scrivere – spiega Michela Mancusi dello Zia Lidia – una nuova pagina e raccontare un traguardo ventennale che parla di resistenza, tenacia e passione viva per la collettività e per il cinema. Un club social di nipotine e nipotini animati dalla voglia di incontrasi intorno ad un film e per un film, un libro e un pensiero molteplice e libero”.
La replica si terrà il giorno 9 gennaio presso il Movieplex di Mercogliano, sempre alla presenza degli autori. Protagonista di “Spaccaossa”, presentato alla Mostra di Venezia, è Vincenzo, parte di una banda di truffatori che nei dintorni di Palermo è coinvolto in una storia di truffe, provoca fratture a persone comuni e simulare incidenti in cambio di una fetta degli indennizzi assicurativi. Quella degli “spaccaossa” è un’organizzazione meticolosa, ma Vincenzo ha qualche problema a reclutare nuovi clienti a convincere i vecchi, come il reticente Macchinetta, a pagare. Nel cast Luigi Lo Cascio e Filippo Luna, direttore della fotografia, Daniele Ciprì, autore della colonna sonora, Alessio Bondì. E’ il regista Pirrotta a sottolineare come “la storia nasca dalla volontà di raccontare i demoni che abitano la società del tempo, a partire da quelli del denaro. L’idea del film è scaturita nella mia testa quando ho sentito la terribile notizia di questi uomini che erano disposti a tutto pur di avere un risarcimento in denaro. Di qui l’idea di raccontare la doppia miseria di chi fracassa e di chi si lascia spezzare le ossa. Mi sono chiesto cosa siamo disposti a fare in nome del denaro”. Spiega come “Si tratta di una storia senza speranza con la quale ho cercato di coinvolgere gli spettatori. Costante il riferimento alla simbologia della croce, con i personaggi che si buttano tra le braccia dei carnefici. C’è chi lo fa perché ha un disperato bisogno di guadagnare soldi per coprire un vizio (come nel caso di Macchinetta, interpretato da Luigi Lo Cascio) o di chi necessita denaro per coprire le spese dei festeggiamenti della prima comunione di un figlio. Li ho immaginati tutti come i battenti di certe processioni del Venerdì Santo. Sono convinto che storie del genere siano necessarie, soprattutto nel nostro Sud in cui c’è tanto desiderio di riscatto ma pochi sono i segnali incoraggianti. Mi hanno sorpreso i riconoscimenti ottenuti che si caricano di un valore forte”. Sottolinea il ruolo cruciale di associazioni come “Zia Lidia che sono autentici baluardi per chi fa questo lavoro, realtà come questa sono da tutelare per l’entusiasmo che li guida”. Gli appuntamenti proseguiranno il 12 gennaio con la festa del ventesimo anno al Godot con videoset di Maria Di Razza e presentazione della sigla dello Zia Lidia
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