Sabino Morano, nei giorni scorsi lei ha ospitato in un convegno Fabio Filomeni, presidente de il “Mondo al contrario”, associazione che fa riferimento al generale Roberto Vannacci, europarlamentare in quota Lega, e soprattutto fervente sovranista. Che fa torna nella Lega?
“Per la prima volta senza giri di parole c’è una pubblica denuncia della dittatura del politicamente corretto, c’è un ritorno ai principi della sovranità e alla vera politica identitaria: sono temi che in questi anni ho ampiamente affrontato nei miei scritti. Mi sono ritrovato di conseguenza sulle posizioni di Filomeni e di Vannacci”.
Lei ha fondato una associazione metapolitica, Primavera Meridionale, ma oggi si iscrive di nuovo ad un partito?
“La politica necessita di pensiero. Le associazioni metapolitiche hanno l’obiettivo di fare formazione politica, di elaborare, all’interno della società, idee propedeutiche ad una azione politica, che poi può essere portata avanti all’interno dei partiti”.
Perché ha lasciato la Lega?
“Sono stato il segretario provinciale della Lega nel periodo in cui non era più il partito del Nord ma un partito nazionale dichiaratamente sovranista. Era un momento in cui in Europa si risvegliavano tutta serie di movimenti sovranisti mentre Trump aveva vinto le elezioni negli Usa cambiando la Storia. Ho deciso poi di lasciare la Lega quando si è fatta sostenitrice convinta del governo Draghi, una posizione per me incomprensibile politicamente. Oggi con Vannacci il partito dà spazio alle istanze sovraniste. Come diceva Winston Churchill: ‘Ci sono persone che cambiano idea per non cambiare partito, e c’è chi cambia partito per non cambiare idea’”.
Lei è tra quelli che non cambiano idea?
“Io dico che bisogna stare dalla parte dei popoli. A livello nazionale la Lega è passata dal 34 all’8 per cento e anche in Campania ha avuto la stessa flessione perché ha perso la sua idealità sovranista. Oggi se la Lega saprà farsi promotrice di un rinnovamento della politica tornerà in auge. Se vuole essere invece un partito di sindacalismo territoriale fuori tempo massimo non può avere spazio: se vuole essere un partito che sposa progetti interpretati da governi legati al mondo finanziario internazionale non troverà consenso. Torno nella Lega perché c’è Vannacci, e perché ci sono amici come Zinzi, Rivellini, Cantalamessa, Nappi con cui mi fa piacere ritrovarmi”.
Intanto Salvatore Vecchia si è dimesso da segretario provinciale della Lega irpina e ora c’è come commissario il senatore Gianluca Cantalamessa…
“Penso che il partito debba riscoprire la sua natura movimentista e che Cantalamessa saprà gestire bene questa fase”.
Nella città di Avellino, alle ultime amministrative i partiti di centrodestra non si sono visti, a parte Fratelli d’Italia…
“Alle amministrative si è scelto il civismo, non penso sia andata male se si tiene conto della condizione di partenza del centrodestra e della rappresentanza che c’è oggi in consiglio comunale”.
Per le regionali della Campania il centrodestra è in ritardo?
“Il partito che esprimerà il candidato alla presidenza della Regione Campania sarà scelto dopo un confronto nella coalizione di centrodestra a livello nazionale. Fino a quel momento dobbiamo lavorare per ricostruire la Lega sul territorio partendo da una forte istanza identitaria”.