E’ un omaggio ad Elia Kazan, «uno dei registi più onorati e influenti nella storia di Broadway e di Hollywood» quello che consegna lo Zia Lidia Social Club. Un regista legato a film entrati nella storia del cinema come “Un tram che si chiama Desiderio” (1951), “Fronte del porto” (1954) e “La valle dell’Eden” (1955), oltre che a pellicole spesso incentrate su temi impegnati e questioni sociali quali l’antisemitismo (Barriera invisibile, 1947), il razzismo (Pinky, la negra bianca, 1949) e i disturbi psichiatrici (Splendore nell’erba, 1961).
Nella sua carriera ha ricevuto oltre 30 riconoscimenti per la regia, tra cui due Oscar per Barriera invisibile e Fronte del porto, quattro Golden Globe, due Leoni d’argento e tre Tony Award, oltre all’Oscar onorario e all’Orso d’oro alla carriera.
Domani 5 aprile, alle ore 19.00, il primo appuntamento con il cinema di Elia Kazan, una rassegna a cura di Luca Caserta e Chiara Festa con “America, America”
Kazan ripercorre la storia di un giovane armeno che sogna di andare un giorno in America. Scappa dalla sua terra sconvolta dalla guerra fra greci e turchi. Derubato da un arabo, lo uccide. Fa un matrimonio d’interesse, il futuro sembra ormai assicurato, se l’aspirazione alla terra promessa non lo facesse di nuovo salpare. Arriverà finalmente nel Nuovo Mondo e, dopo qualche anno, sarà in grado di portarci anche i familiari. Il film rappresenta il tributo di Elia Kazan (prima in romanzo poi in film) al suo paese d’origine.