Sempre più piste ciclabili, tranne che in pochi capoluoghi come Avellino, ad esempio. Dal 2015 sono aumentate del 53,7%, arrivando a 11 metri ogni 100 abitanti. A certificarlo è il rapporto dell’Osservatorio Focus2R. La ricerca – promossa da Confindustria Ancma (Associazione nazionale ciclo motociclo accessori) con Legambiente ed elaborato dalla società di consulenza Ambiente Italia – è stata presentata a Milano.
In testa alla classifica, Reggio Emilia, con oltre 48 metri equivalenti per 100 abitanti, seguita da Cosenza, Lodi, Cremona e Cesena. Agli ultimi posti Vibo Valentia, l’Aquila, Salerno, Napoli e Avellino.
Lo studio ha messo in luce come le due ruote siano sempre più integrate della pianificazione delle amministrazioni comunali, soprattutto con il trasporto delle bici sui mezzi pubblici (consentita dal 63,3% dei Comuni) o lo sharing per le due ruote a pedale (col numero delle bici disponibili cresciuto del 16,3%). Milano è la regina, con quasi 15mila pezzi, seguita da Roma (6.000) e Firenze (4.153). Cresce anche l’uso delle due ruote a motore. La densità di motocicli è salita a 14,53 moto ogni 100 abitanti dai 12,5 del 2017. A sfrecciare in moto sono soprattutto gli abitanti di Imperia, Livorno, Savona, Genova e Pesaro, tutte con oltre 26 moto ogni 100 abitanti. In numeri assoluti le città con maggiore presenza di veicoli invece sono Milano (2.994 mezzi) e Roma (1.488). Ma oltre alle luci il rapporto evidenzia anche un’ombra sul fronte sicurezza. Se infatti c’è più attenzione da parte dei Comuni per quella delle bici (il cui miglioramento è considerato una priorità da quasi il 60% dei comuni) la stessa sensibilità è in calo per le moto: lo scorso anno era una priorità per il 10% dei municipi, quest’anno lo è solo per il 6%.