Nel derby dei genitori ‘riapertura scuola si’, ‘riapertura scuola no’, che ha segnato ieri sera l’1-1 per i favorevoli alla riapertura scegliamo la strada del ragionamento, non solo in rappresentanza dei lavoratori ma soprattutto del profilo di un servizio pubblico essenziale, quello dell’istruzione statale.
L’approssimazione con cui è stata gestita la riapertura, il tatticismo delle posizioni sul Titolo v tra governo e regione Campania, ha generato il disastro a cui stiamo assistendo. A metà ottobre quando è stata data in risalita la curva dei contagi come O.S. vedevamo troppo chiaramente che era collassato il sistema dei trasporti; poco dopo quando è stata verificata la curva in risalita abbiamo constatato come fosse completamente saltato anche il tracciamento. La ripresa auspicata, dopo lo screening farsa, ha prodotto una ordinanza regionale che è stata smentita, in Irpinia, dai sindaci dei comuni che, in stragrande maggioranza, hanno deciso di prorogare le chiusure.
Il provvedimento del Tar Campania di Salerno muta un quadro già di fatto giornalmente variabile (le scuole sono state sul punto di riaprire ogni due giorni e ciò non avviene in genere per mera enunciazione) : l’amministrazione comunale di Avellino non avrebbe fornito motivazioni documentate e quindi starebbe di fatto impedendo l’erogazione di un pubblico servizio.
Eppure il punto non è tanto questo perché quando si finisce in tribunale vuol dire che in una comunità , quale che sia, qualcosa si è rotto in modo irrimediabile. Più volte abbiamo posto l’attenzione sui dati perché si avessero elementi non opinabili intorno ai quali far convergere trasversalmente gli interessi, pur specifici, dei membri di questa nostra comunità.
E però quando la politica riduce la discussione sulla cosa pubblica a derby tra tifoserie ha reso il miglior servizio all’antipolitica, alla ipersemplificazione delle responsabilità di scelta. Infatti le prossime valutazioni le farà il Prefetto, ad un tavolo tecnico di coordinamento, rigorosamente epurato dalle forze sociali, affinché la volontà del Governo possa realizzarsi con la dovuta omogeneità ovunque.
Che tutto questo smottamento dei già labili legami fiduciari, che si produce da mesi (dalle scelte politiche ad intermittenza per giungere alle famiglie e alla loro capacità di condizionamento) si ribalti con forza sulla scuola, nella sua funzione istituzionale , sugli alunni e su chi ci lavora e sulle condizioni in cui sono ora dopo due mesi di tensioni quotidiane, non credo che interessi quasi a nessuno oggi.
Interessa, per un giorno, il fatto che rende tutto ancora più surreale: il rientro dei bambini per una settimana.
La Flc CGIL seguirà con interesse l’evolversi di questa vicenda processuale anche alla luce delle differenze tra i due procedimenti ad ora esperiti, uno presso il Tar Campania Napoli e l’altro presso il Tar Campania Salerno.
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Cordiali saluti
FLC CGIL Avellino