Battendo sul tempo la città di Avellino, il Comune di Sant’Angelo dei Lombardi ha voluto dare il saluto di commiato al dott. Vincenzo Beatrice, ultimo presidente del tribunale altirpino e presidente uscente di quello avellinese.
Alla cerimonia era presente, assieme agli esponenti di maggioranza e minoranza consiliare, una folta rappresentanza di avvocati del disciolto consiglio forense di Sant’Angelo e del personale amministrativo che ha codiuvato il presidente Beatrice negli anni in cui ha retto il presidio giudiziario altirpino.
Inevitabile, nei vari indirizzi di saluto, il riferimento all’improvvida decisione, maturata oltre un decennio fa, di decretarne la soppressione e l’aggregazione al tribunale di Avellino.
A una più che probabile riattivazione degli uffici giudiziari come tribunale di prossimità ha fatto riferimento il sindaco di Sant’Angelo, Rosanna Repole, che ha anticipato una prossima interrogazione parlamentare e un significativo convegno per servirà a fare il punto della situazione e a delineare la strategia da mettere in campo.
Le corde della memoria hanno invece toccato gli interventi degli avvocati Gargano e Capasso, che ex post hanno ringraziato il dott. Beatrice per l’attenzione e la sensibilità che ha sempre avuto nei confronti della classe forense e della comunità altirpina.
Il consigliere comunale Gianni Romano, pur non avendo né conosciuto prima, per ragioni anagrafiche, né vissuto la vitale stagione della presenza a Sant’Angelo dell’ importante presidio giudiziario, ha considerato che per aver deciso di omaggiare non un magistrato che arriva ma uno che va in pensione costui deve aver necessariamente lasciato un’ottima traccia della sua presenza sul territorio e non solo nell’ufficio.
Se il sindaco Repole ha lasciato intravedere la seria possibilità che il tribunale di Sant’Angelo possa riottenere l’autonomia, il presidente Beatrice, fortemente emozionato dalla circostanza, nei suoi ringraziamenti non ha perso l’occasione per svelare alcuni retroscena di quella soppressione, individuando una precisa responsabilità nel ruolo dell’allora presidente della repubblica uno dei più accaniti propugnatori della chiusura dei cosiddetti “tribunali minori”, e nell’indecisione della classe politica locale che non seppe o non volle scegliere su quale dei due tribunali, tra Sant’Angelo e Ariano, concentrare le forze nel tentativo di salvarne almeno uno.
Nel suo intervento, Beatrice ha detto che dei suoi 44 anni in magistratura quelli passati a Sant’Angelo sono stati i migliori. “Mi rivedrete – ha infine chiuso – Ciao, Sant’ Angelo!”.
Michele Vespasiano