Un passaggio del suo intervento al consiglio comunale di ieri sera, Amalio Santoro (Per Avellino) lo ha voluto dedicare ai 4 consiglieri comunali del Patto Civico, e in particolare all’ex candidato sindaco Rino Genovese, ormai più vicino all’opposizione che alla maggioranza: un passaggio che però lo stesso Genovese ha detto formalizzerà solo al momento di votare il Bilancio.
LA TRAPPOLA DI TUCIDIDE
“In queste settimane di responsabilità se n’è vista poca. La città è ormai una sorta di saloon, dove c’è sempre l’inevitabile prepotente che impone la legge del più forte, però poi succede che quando si abbassa la soglia morale, come nella deriva alcolica che è tipica dei saloon, si passa inevitabilmente agli spari. C’è da riflettere sulla nostra condizione. Non bastano le dichiarazioni un po’ consolatorie dell’ex sindaco. Lui si è infilato nella trappola di Tucidide. E’ un segno di prepotenza ma anche di disperazione. Allora altro che fase due, non c’è una ripartenza. C’è solo un lungo galleggiamento”.
LA QUESTIONE MORALE, L’EX ISOCHIMICA E AVELLINO CHIUSA DA UNA CINTURA COMMERCIALE
“Questa indifferenza della giunta alla questione morale e alla questione giudiziaria è grave. Su questo ci aspettavamo una ripartenza, ma non è avvenuto. Avete presentato un nuovo programma, ma è solo una lista in cui c’è un ennesimo richiamo alla Porta Est… ma stiamo attenti a non sfregiare l’area dell’ex Isochimica, sperando che finalmente la bonifica abbia termine. E speriamo di far partire la Metropolitana Leggera altrimenti quell’area resterà inevitabilmente ghettizzata, in attesa di studentati e di altri progetti. Per non parlare della sede comunale. Siamo ancora pienamente abusivi in questo Palazzo di Città e non si vede luce, altro che trasferimento a Palazzo De Peruta. La condizione del Victor Hugo, di San Generoso… siamo incartati su questi punti. Ma abbiamo riscoperto i distretti commerciali: attorno alla città si è creata una autentica cintura commerciale che chiude Avellino e fa sì che non ci sia un cittadino della provincia o dell’Hinterland che entri in città per ragioni commerciali”.
LE ULTIME DELIBERE, LE PREMIALITA’ AI DIRIGENTI COMUNALI E L’OPPOSIZIONE A GIORNI ALTERNI: SI RIMETTANO LE COMMISSIONI NELLE CONDIZIONI DI LAVORARE
“C’è un grande lavoro da reinventare. Ma non credo ci siano le premesse giuste. Basta vedere le ultime delibere. Le poche fatte riguardano la tesoreria, il fondo vincolato… E c’è n’è una in cui ci sono importanti spese per la premialità della dirigenza: è giusto che chi lavora sia premiato, ma la domanda la voglio fare anche alla segretaria generale del Comune, ma è possibile che anche in questo momento ci sia la massima valorizzazione di tutta la struttura amministrativa nonostante il disastro che abbiamo vissuto in questi anni? Una riflessione su questo lo possiamo aprire? Da questo punto di vista sarebbe almeno utile che ripartisse il lavoro delle commissioni, per avere un angolo di democrazia dove poter discutere. E lo dico anche gli amici del Patto Civico, l’opposizione non si fa a giorni alterni. Se c’è un giudizio di fondo negativo, strategico, su questa Amministrazione, lo si dica con grande chiarezza e ci mettano nelle condizioni di poter lavorare, perché lì si esalta il contributo dei singoli consiglieri. Su questo dovremmo accelerare. Se l’egemonia che ci proponete è quella di una sorta di maggioranza popolaresca che si candida a tutto e al contrario di tutto, per cui può andar bene il centrosinistra e il centrodestra, è la conferma che questo civismo spurio ci porta a sbattere. Si avanza per cadere. E quindi la città resta ferma, con i problemi di sempre. Noi dell’opposizione ha solo il potere della parola, che esercitiamo qui in consiglio comunale. Lo dico alla sindaca con una poesia, ‘coltiviamo una rosa bianca’, e la coltiviamo per noi, per l’Avellino democratica ma anche per chi è collocato in un altro settore dell’Aula”.