Fissata per il prossimo 13 gennaio la prima udienza presso il giudice Beatrice del tribunale di Avellino, a seguito della denuncia presentata dall’ex senatore Totò Cuffaro contro la Dc, che utilizza il nome del partito da venti anni “senza titolo”.
A resistere è la Dc di Gianfranco Rotondi, che ha già incassato numerose sentenze, ultima anche a Roma, a favore del proprio diritto all’uso del nome. Così Rotondi, presidente della Dc, commenta: “Usiamo questo nome ininterrottamente da venti anni, abbiamo avuto gruppi parlamentari, gruppi consiglieri in regioni e comuni, e abbiamo avuto ragione in innumerevoli giudizi promossi da altri sulla falsariga di quello odierno di Cuffaro. Attendiamo serenamente il giudizio della esperta magistratura avellinese, non siamo stato noi a volere questo ennesimo giudizio, le nostre porte restano aperte per chiunque rilanciare la Dc e continuiamo perciò a dialogare con tutti, a cominciare dall’amico Totò Cuffaro”.