Doppia batosta, nel giro di poche ore, per il Comune di Avellino: la prima riguarda la vendita dello stadio Partenio Lombardi, la seconda la proprietà dei suoli su cui sorge la Città Ospedaliera. Nella stessa giornata di ieri si è infatti saputo che l’Us Avellino non è più intenzionata ad acquistare lo Stadio, e dal collegio arbitrale è arrivata la sentenza che assegna al Moscati la proprietà dei suoli. Si tratta di due “partite” sulle quali, nel bene e nel male, l’amministrazione comunale si era giocata la solidità di una parte del Bilancio di Previsione. Soprattutto sullo Stadio: con un emendamento ad hoc presentato dal capogruppo di Siamo Avellino Luigi Mattiello, si era infatti inserito lo Stadio Partenio Lombardi nell’elenco dei beni alienabili, per un valore di 6,1 milioni di euro. Soldi che andavano a pareggiare i conti complessivi del bilancio comunale. Ma questa doppia batosta è anche una situazione dalla quale si può ripartire, magari rilanciando con l’Asl la partita della riqualificazione dell’ex ospedale civile e dell’intera zona di viale Italia. E sullo stadio: messo al riparo l’adeguamento per il campionato di Serie B, si può organizzare con maggiore tranquillità la rivoluzione urbanistica verso cui indirizzare la parte alta di via Annarumma e la vasta zona che gravita attorno all’attuale Partenio Lombardi, tenuto conto che a due passi c’è anche (proprio) la Città Ospedaliera.
STADIO: L’AVVERTIMENTO DI GENGARO E IL RITORNO AL PROJECT FINANCING
Questo inserimento dello Stadi tra i beni alienabili aveva anche suscitato la protesta del consigliere Pd Antonio Gengaro, che dai banchi dell’opposizione aveva avvertito l’Amministrazione Nargi: “State attenti, è pericoloso inserire tra i beni in vendita lo Stadio Partenio indicando allo stesso tempo anche già un compratore”. Sì, perché lo Stadio era stato inserito “vista la disponibilità all’acquisto manifestata dal presidente dell’Us Avellino Angelo Antonio D’Agostino. Quest’ultimo però, proprio ieri, a margine del congresso cittadino di Forza Italia, partito di cui è segretario provinciale, ha dichiarato ai giornalisti che quella disponibilità non c’è più: la proposta di acquisto l’aveva avanzata un paio di settimane fa solo per accelerare l’iter dei lavori di adeguamento necessari per poter giocare in casa le partite del prossimo campionato di Serie B, ma ora che quei lavori li gestirà il Comune con i fondi della Regione, non ce n’è più bisogno. Per il nuovo stadio Partenio si potrà continuare ad attendere il famoso project financing del quale fino ad ora si sono visti solo gli accattivanti rendering. A questo punto può tirare un sospiro di sollievo il consigliere Gengaro, ma ci dovrà rimettere al lavoro per recuperare a Bilancio quei 6,1 milioni di euro che si davano già per acquisiti.
OBIETTIVO VIALE ITALIA: OCCASIONE RIQUALIFICAZIONE
Sul fronte della Città Ospedaliera la questione è ancora più fumosa: il contenzioso era nato durante la passata consiliatura, quando l’allora sindaco Gianluca Festa decise di rimettere in discussione quanto stabilito una ventina di anni prima tra Comune e Moscati. All’epoca venne messo per iscritto l’intenzione di cedere al Moscati i suoli della costruenda Città Ospedaliera, ma visto che poi negli anni quel passaggio non era mai stato formalizzato ufficialmente, nemmeno in consiglio comunale, Festa pensò che ci fossero i margini per ridiscutere i termini della vicenda. Ma prima i giudici del Tar e ora il collegio arbitrale, hanno dato ragione al Moscati. In questo caso era più una battaglia di Festa che dell’attuale sindaca Laura Nargi, che già nei mesi scorsi ha detto chiaramente che l’interesse del Comune sta piuttosto nella riqualificazione di un altro bene che appartiene al Moscati e all’Asl: l’ex ospedale civile di viale Italia. Con un buon lavoro su questo fronte si potrà restituire vitalità ad una zona di Avellino rimasta ferma da decenni.