“Il teatro deve tornare ad essere uno spazio sociale, capace di creare comunità. E’l’idea che portiamo avanti col teatro d’Europa”. A sottolinearlo il direttore artistico Gigi Savoia, in occasione dell’evento “Oltre il ricordo”, tenutosi questo pomeriggio al Teatro di Cesinali. Dall’omaggio a don Ferdinando alla stagione del sorriso, per mantenere viva l’eredità del sacerdote che non ha mai smesso di credere nei giovani. E’ stato Savoia ad illustrare la prossima stagione “Sarà un cartellone dedicato alla commedia. Celebreremo i cent’anni dalla nascita di Eduardo Scarpetta, renderemo omaggio anche a Luca De Filippo. Grande attenzione sarà rivolta al teatro al femminile con opere come Lisistrata, Medea e Antigone. Ma cercheremo anche di far conoscere il backstage degli spettacoli». Quindi la scommessa di un progetto estivo: uno spazio all’aperto per spettacoli, varietà e degustazioni, per rafforzare la valenza del teatro di spazio di aggregazione”. Un omaggio proseguito con il dibattito “Il linguaggio della scena nell’epoca della connessione”, moderato dalla giornalista Marina D’Apice. Il Vescovo di Avellino, Monsignor Arturo Aiello, si è soffermato sul rapporto tra teatro, tempo e spazio, a partire dalla capacità del teatro di creare “Und diversa dimensione spaziale e temporale- Quando si apre il sipario, entriamo in una dimensione altra, ci dimentichiamo del presente. E’ questa la forza del teatro” . E’ stato, quindi, Luigi Frasca a sottolineare come “Era lo stesso don Ferdinando, nelle sue passeggiate, a sottolineare il valore della memoria. Ricordando don Ferdinando rinfreschiamo lo spirito su ciò che ci ha donato. Abbiamo voluto rendergli omaggio con un dibattito capace di riflettere sul rapporto tra il teatro e l’immediatezza dei social”
“I social media – ha spiegato Gerardo Rocchetta, consigliere comunale di Avelllino – sono strumenti importanti, ma dobbiamo offrire spazi reali come i teatri che consentano ai giovani di esprimersi”
Dario Fiore ha ricordato la lezione di Don Ferdinando Renzulli “E’ stato non solo il fondatore del Teatro d’Europa, ma una figura determinante per la crescita della comunità. E’ stato il sacerdote che ha battezzato i miei figli, poiè nata un’amicizia che è cresciuta nel tempo. Non ha mai smesso di coinvolgere i giovani nei suoi progetti. Ha creato spazi come l’oratorio e il Forum dei giovani, dando voce e opportunità alle nuove generazioni. Riusciva a tirar fuori il meglio da ciascuno di noi”. Quindi ha ribadito il valore di cui si carica il teatro “Recitare insegna il rispetto dei tempi, dei ruoli, e il valore del gruppo. È una scuola di vita. Dobbiamo continuare a crederci”