Omicidio preteritenzionale è l’accusa nei confronti di un trentenne sottoposto alla misura di sicurezza nella Rems di San Nicola Baronia per la morte di un cinquantanovenne di Caserta, che a causa della brutale aggressione subita a colpi di calci e pugni, è deceduto presso la città ospedaliera Moscati di Avellino.
Il paziente, di circa 60 anni della provincia di Napoli, sarebbe rimasto vittima, lunedì 29 settembre, di un violento pestaggio all’interno della struttura sanitaria dell’Asl di Avellino, ad opera di un altro ospite più giovane di 35 ani. Pugni e calci alla testa fino a perdere i sensi. La violenta aggressione gli avrebbe provocato un arresto cardiaco, dal quale grazie all’intervento del personale infermieristico della struttura, si era ripreso
Il suo cuore cuore aveva ripreso a battere e in condizioni disperate era stato trasferito da un’ambulanza medicalizzata del 118 direttamente all’ospedale Moscati di Avellino, dove aveva mostrato anche segnali di ripresa. Ma poi le sue condizioni sono peggiorate. Troppo gravi le lesioni riportate che hanno portato ieri al decesso dell’uomo.
Gli inquirenti ipotizzano che la morte sia avvenuta a causa della violenta aggressione ricevuta dall’altro ospite della struttura. Proprio per questo motivo su rogatoria della Procura di Benevento, il pm della Procura di Avellino Francesco Santosuosso, ha disposto per lunedì alle nove il conferimento dell’incarico per eseguire l’autopsia sulla salma del cinquantanovenne, che sarà effettuata presso l’ospedale Moscati di Avellino.