Tre panchine rosse realizzate dai detenuti. Sono state inaugurate questa mattina presso la casa circondariale di Avellino per ribadire la necessità di restare “Insieme contro ogni forma di violenza”. Un’inaugurazione accompagnata da un dibattito che ha visto la partecipazione di amministratori, avvocati e rappresentanti delle forze dell’ordine. Al tavolo Laura Nargi, sindaco di Avellino, Rizieri Buonopane, presidente della Provincia di Avellino, Antonello Lenzi, amministratore unico Alto Calore, Fabio Benigni, presidente Coa Avellino, Marilena Guerriera, direttore Ufficio Uepe di Avellino, Tiziana Perillo, consigliera di fiducia Prap di Napoli, Serena Garofalo, maresciallo capo dell’Arma dei Carabinieri, Giovanna Perna, presidente Comitato Pari Opportunità ordine Avvocati, l’avvocato Nello Pizza. A moderare Michela Notaro. Una riflessione per comprendere l’importanza di unire le forze per garantire il rispetto dei diritti, nel segno di una sinergia sul territorio che deve riguardare anche l’universo carcere. L’invito lanciato dai relatori è stato quello di investire sull’educazione delle nuove generazioni, perchè siano scardinati modelli e stereotipi ancora radicati nella società. Dalle forze dell’ordine l’invito a denunciare qualsiasi forma di violenza, così da consentire alla rete sul territorio di intervenire per mettere in sicurezza la vittima. L’avvocato Perna si è soffermata sugli strumenti legislativi attraverso i quali le donne possono difendersi. Ha ricordato come l’universo carcere sia ancora lontano dall’attuazione di misure che garantiscano il contrasto e la prevenzione di ogni forma di violenza e l’attenzione alle reali esigenze delle detenute nella loro quotidianità. “Troppo spesso – ha spiegato – emergenze come il disagio psichico sono trascurate. O ancora molte di loro prendono coscienza di essere state vittime di abusi solo all’uscita dal carcere. Non dovrebbero, dunque, essere lasciate sole”. Quindi si è soffermata sul ruolo cruciale delle attività trattamentali che consentono alle donne di ritrovare autostima e sentirsi meno sole. “Sarebbe importante per alcuni laboratori superare la separazione esistente nel carcere tra uomini e donne”. Guerriera ha consegnato un report statistico sulle donne che denunciano, che ha evidenziato come non ci sia differenza di fascia sociale e siano coinvolte le più diverse fasce di età. Presenti in sala gli studenti del liceo artistico De Luca. Particolarmente toccante il momento in cui sono stati i detenuti a leggere versi e pensieri sul tema. A concludere l’incontro un buffet offerto da Carmen Vecchione di Dolciarte e Michela Barbieri di Pepe e Cannella.
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