Di Matteo Galasso
È originario di Castelfranci il nuovo segretario della federazione del Partito Democratico in Svizzera. Dario Natale, 35 anni, è stato eletto all’unanimità lo scorso 30 novembre nella gremita sala della Casa d’Italia a Berna dagli oltre cento delegati giunti da tutti i circoli di Partito del Paese, oltre una trentina. Natale è il più giovane a ricoprire il ruolo di segretario di una federazione estera di un Partito italiano: un traguardo che non è solo personale, ma che celebra una storia di impegno e radici.
La segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, ha voluto essere presente, seppur a distanza, per congratularsi con il segretario neoletto, sottolineando l’importanza della sua nomina vista come un segnale di rinnovamento e una conferma della vitalità della comunità italiana all’estero.
La storia di Dario Natale parla di emigrazione, studio e lavoro, ma soprattutto di un legame mai reciso con la sua terra d’origine. Figlio di due lavoratori stagionali rientrati in Irpinia dalla Svizzera negli anni ‘80, si è laureato in relazioni internazionali “l’Orientale” di a Napoli, proseguendo poi con esperienze in Francia, tra Rennes e Marsiglia. Dal 2017 vive a Ginevra, dove ha ricoperto ruoli di responsabilità, prima come amministratore per il Patronato Inca-Cgil e poi come vice presidente del Comites di Ginevra. Oggi lavora come manager AVS presso la Fédération des entreprises romandes, ma il suo impegno per la comunità italiana non si è mai fermato.
Questa elezione arriva come il riconoscimento di un percorso segnato dall’ascolto e dalla capacità di costruire ponti: «Essere segretario significa prima di tutto essere un punto di riferimento per tutti», ha detto Natale nel suo primo discorso.
Il Pd in Svizzera rappresenta la federazione più grande di un partito italiano fuori dall’Italia e ha vissuto il trambusto politico degli ultimi anni con scissioni e divisioni interne. Ma la comunità è rimasta viva, rinnovandosi e affrontando le sfide con determinazione. Il nuovo segretario ha tracciato un percorso chiaro: puntare su dialogo, sull’inclusività e sull’impegno concreto per gli italiani all’estero.
Tra le sue prime proposte, l’organizzazione di una conferenza programmatica nel 2025, un’occasione per discutere insieme le priorità e il futuro del partito.
«Non possiamo vederci solo un giorno l’anno per celebrare noi stessi. Serve un dialogo costante, aperto a chiunque, anche a chi è dubbioso o si sente lontano dalla politica attiva», ha dichiarato Natale al Corriere dell’italianità, sottolineando l’importanza di stringere nuove alleanze con associazioni e realtà locali svizzere, uscendo dai confini del partito per coinvolgere chiunque voglia contribuire al dibattito interno e a costruttive proposte future.
L’elezione di Natale segna anche la fine del mandato di Toni Ricciardi, deputato alla Camera e figura centrale del Pd in Svizzera negli ultimi sei anni. Nel suo intervento, Ricciardi ha ricordato le radici di questa comunità, evocando il simbolo delle valigie di cartone dei primi emigranti italiani. «Siamo figli di quelle valigie. Il nostro compito è tenere insieme le diversità che ci caratterizzano», ha detto, augurando al nuovo segretario di continuare con ambizione il cammino intrapreso.