Sarà presentato l’11 ottobre, alle 17, presso la Biblioteca delle Suore Benedettine delle Vergine, il volume di Fiorentino Vecchiarelli, storico rigoroso, alla guida dell’Accademia dei Dogliosi “Un monastero nella valle irpina ovvero quando comandavano le monache”. Interverranno l’avvocato Antonio Di Martino, responsabile dell’Accademia rapporti con le istituzioni. Vecchiarelli pone l’accento sul ruolo centrale delle badesse per lo sviluppo di un cuore della cristianità quale il Goleto, dal rigido rispetto dei principi religiosi al potere di cui erano detentrici.
Nel secolo XI, gli ordini monastici rappresentarono i pilastri fondamentali della società medievale, contribuendo alla preservazione del sapere, alla diffusione della fede, allo sviluppo economico e agricolo, all’istruzione e all’assistenza sociale. Ne è un chiaro esempio l’abbazia del Goleto, un complesso religioso voluto da Guglielmo da Vercelli, edificato nelle campagne di Sant’Angelo dei Lombardi, in Irpinia. Guglielmo da Vercelli eresse un monastero femminile con annesso un piccolo convento maschile, volendo sottolineare la fondamentalità della cooperazione, in cui al pragmatismo femminile volle aggiungere la laboriosità di monaci pazienti e attenti alle esigenze della comunità monastica. Fiorentino Vecchiarelli ripercorre secoli di storia, dall’XI al XIX secolo, in cui l’abbazia, tra le varie vicissitudini, vive momenti di gloria e di abbandono.