Non c’è spazio per la sede di Atripalda nel piano di rilancio di Conbipel che dovrebbe salvaguardare circa 800 lavoratori. Il piano, illustrato al tavolo di crisi convocato su indicazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e del Sottosegretario con delega alle crisi aziendali, Fausta Bergamotto, alla presenza dell’azienda e delle organizzazioni sindacali, prevede la presentazione di una proposta vincolante da parte di una cordata di due imprese italiane del settore tessile con il supporto di Invitalia.
La proposta coinvolge 104 punti vendita e circa 800 lavoratori sui 1.100 dipendenti attuali. “Siamo molto delusi, la sede di Atripalda è chiusa e, purtroppo, resterà chiusa. Noi – tuona il segretario della Filcams Cgil Luigi Ambrosone – possiamo solo sperare che il Ministero ci approvi la cassa integrazione. Questa cordata è venuta fuori troppi tardi, dopo che si era già decisa la chiusura di diversi negozi”.
La società avrebbe comunque confermato di continuare la ricerca di ulteriori soluzioni per i rimanenti punti vendita e la relativa forza lavoro rimasti fuori dal perimetro dell’offerta. Ma la Cgil e le nove lavoratrici della sede irpina sembrano aver perso ogni speranza.