“Serve un congresso regionale, il Pd campano non può restare commissariato”. E’ la prima questione su cui si sofferma Umberto Del Basso De Caro incontrando i suoi a via Tagliamento. “Abbiamo la necessità di dare una leadership ai dem della Campania”, oggi guidati dal senatore Antonio Misiani, commissario nominato dal Nazareno dopo i presunti brogli nel tesseramento alla vigilia del congresso nazionale che ha portato Elly Schlein alla guida della segreteria nazionale. De Caro si sofferma anche sulla questione terzo mandato: “Non vedo perché no, in Veneto è stato consentito, lasciamo che siano i cittadini ad esprimere un giudizio sull’operato del presidente Vincenzo De Luca”.
All’incontro di ieri, nella sede del Pd irpino, era presente anche Federico Conte, ex deputato socialista, che con De Caro ha una consolidata e duratura intesa politica. Al tavolo, Gerardo Capodilupo, presidente del Pd irpino, e Adriana Guerriero, vice segretaria.
De Caro prende posizioni nette rispetto ad alcune questioni che sono oggetto di dibattito nel Pd di Avellino: “C’è un pezzo del partito che chiede un congresso provinciale? E per quale ragione? Gli organi del partito hanno una scadenza naturale. Per anticipare il termine del mandato del segretario Nello Pizza ci vorrebbe una motivazione valida che sia legittimata dal regolamento. Non mi risulta esserci al momento. Pizza – aggiunge – è persona seria, che ha lavorato bene. Comunque, sono pronto ad accettare la sfida del congresso, anche domani”.
No al congresso provinciale. Non è rimandabile un congresso cittadino: il posto da segretario è rimasto “vacante per troppo tempo, il Pd deve poter discutere e condividere una linea politica da seguire nel capoluogo” osserva l’ex deputato. E infine, nel giudizio sull’amministrazione della sindaca Laura Nargi non si sbilancia: “E’ prematura qualsiasi valutazione, bisogna attendere”.
Per Capodilupo, “la segreteria del Pd irpino ha svolto un ottimo lavoro, sia in termini di risultati elettorali, che nell’organizzazione del partito sul territorio. Chi sostiene la necessità di un congresso provinciale dimostra non solo di non conoscere il regolamento del Pd ma di non saper leggere i fatti. Evidentemente – continua il presidente dei dem – hanno poca dimestichezza con la politica”.
Per il Pd regionale, dice Capodilupo, un segretario ci vuole: “Non possiamo permettere che si ripeta quanto accaduto due anni fa, quando i candidati alle politiche sono stati calati dall’alto senza che vi fosse confronto con il territorio”.
Sul terzo mandato, “mi sembra di capire che non sia un fatto normativo: in Veneto, Zaia lo sta facendo. Se il problema è di natura politica, allora bisogna considerare che il governatore De Luca alle ultime regionali ha incassato il 70 per cento dei voti. Perché non può ricandidarsi? Spetta a noi cittadini votarlo o no, decidere se ha lavorato bene”.
Infine, sulla situazione politica nel consiglio comunale di Avellino, Capodilupo chiosa: “Il Pd è all’opposizione, se ci fossero proposte della maggioranza in linea con i nostri valori e idee non sarebbe un problema votarle. Il tutto alla luce del sole”.