“Il Pd ha ottenuto un grande risultato per una convergenza di contributi diversi. Il merito, tuttavia, va in primis alla linea politica perseguita da Schlein e alla sua capacità di rappresentarla e comunicarla”. Lo dice il dirigente Pd Goffredo Bettini in una intervista a QN.
“La solitudine c’è se il più forte esprime prepotenza – aggiunge – Non è il caso del Pd, che ha ribadito fino allo sfinimento di credere in un’alleanza plurale, paritetica, in grado di suonare tutti i diversi tasti della sua proposta di alternativa. Poi, attenzione: il M5s ha subito un colpo alle ultime Regionali, ma da mesi continua a collocarsi attorno all’11% nei sondaggi politici nazionali. E, poi, Conte è un coriaceo combattente”.
Per Bettini, Schlein, deve “continuare a praticare l’unità su ogni terreno possibile. In Parlamento, negli enti locali, nel lavoro di massa e sul territorio. Nelle città e nelle Regioni dove si governa insieme. Insomma, far nascere l’intesa dalla realtà, e dai temi fondamentali. Conte ha già fatto una scelta coraggiosa e limpida, collocandosi nel campo progressista. Su questo ha messo in gioco il suo stesso ruolo di leader. Nelle prossime ore ci sarà un voto ampio, democratico e diretto nella convenzione del suo Movimento.
Se vince l’attuale presidente, inizia invece un’altra storia. Legittimata dai militanti che avranno scelto, con i loro valori, le loro identità, le loro priorità, di camminare insieme con la sinistra verso la scadenza decisiva delle prossime elezioni per il governo della Repubblica. Perché, in caso di una nuova vittoria di Meloni e della destra, cambierebbe davvero in peggio la prospettiva democratica e di libertà, non solo in Italia ma nell’intera Europa”.