«La Campania è la prima regione in Italia per le liste di attesa. E questo lo spiegheremo tra marzo e aprile in una iniziativa pubblica, specie dopo aver letto ieri delle bestialità, dati inventati, che riguardavano le liste di attesa». A dirlo il governatore della Campania Vincenzo De Luca, lo scorso 3 febbraio, intervenuto ad un evento nel Sannio.
Più dei proclami e delle promesse del presidente della giunta regionale, la verità sulla sanità campana la dicono i numeri. Dati, che non sono inventati, ma sono il resoconto dei dai report pubblicati dalle Asl campane e che non sembrano mostrare, a quanto, sostenuto dal governatore performances eccellenti. Più che consegna un dato certo è che il sistema sanitario campano è ancora deficitario sui tempi per accesso alle prestazioni. sanitarie. Al Cardarelli di Napoli i tempi di attesa per una mammografia bilaterale possono essere di 3 mesi. Non migliore la situazione nelle altre città: per una visita otorinolaringoiatrica al Moscati di Avellino l’attesa può raggiungere i 114 giorni.
>Il ministero della Salute ha dettato i tempi massimi per ogni prestazione medica fornita dal sistema sanitario nazionale, stabilendo 4 classi di priorità che rispecchiano l’urgenza. I medici prescrittori individuano con la U le prestazioni da garantite entro 72 ore, con la B quelle da svolgere non oltre i 10 giorni, con la D le visite da fare entro 30 giorni e con la P quelle da effettuare al massimo entro i 120 giorni. Se questi tempi non possono essere rispettati dal servizio pubblico, il cittadino può ricorrere all’intramoenia e al privato accreditato, pagando solo il ticket.
Dai dati forniti dall’Asl Napoli 1 Centro riferiti a febbraio 2025, in base ai quali si è costretti ad aspettare ben 47 giorni per delle visite cardiologiche in classe B – un dato di cinque volte superiore rispetto ai 10 stabiliti dalla legge. Mentre per quelle in classe D il dato è ancora più allarmante: sono necessari infatti ben 86 giorni. Per una mammografia bilaterale invece, i tempi di attesa sono ancora più critici. Per un intervento urgente bisogna attendere202 giorni mentre in classe P le tempistiche salgono ad un ann
Per le visite oncologiche la situazione è senz’altro migliore, per le quali sono rispettati infatti i tempi previsti dalla legge. Ma nei casi di colonscopia o di altri esami strumentali, comunque bisogna attendere come minimo 4 mesi.
Una situazione simile è stata registrata anche dall‘Asl Napoli 3 Sud<. Secondo i dati raccolti per un intervento cardiologico urgente i pazienti devono attendere più di un mese, mentre per una visita neurologica 48 giorni.
L’ospedale Cardarelli di Napoli riesce a mantenere buone performance nelle priorità più urgenti, ma i tempi si dilatano per le altre classi, con dati fermi al primo semestre del 2024. Se per le visite oncologiche i giorni di attesa rispecchiano quelli previsti dal Pngla, per una visita neurologica in classe P bisogna attendere più di 90 giorni, lo stesso accade per la fisiatria e la pneumologia. Per gli esami strumentali ci vogliono ben 95 giorniper una gastroscopia, oltre 70 per un elettrocardiogramma e più di 230 per una risonanza magnetica.
Situazione simile per quanto riguarda i dati, fermi al settembre 2024, dell’ospedale di Salerno dove per una visita oculistica urgente l’attesa arriva a 156 giorni e a 72 per una neurologica che diventano 289 in classe P. Chi ha prenotato nel novembre 2024 potrà essere visitato da un neurologo non prima del 25 giugno prossimo. Nettamente migliore sono invece le performance che riguardano le visite oncologiche, svolte senza attese. Gli esami strumentali hanno, invece, tempi d’attesa che superano i limiti massimi, per una risonanza magnetica della colonna 312 giorni e per 326 per una colonscopia Insomma, si trattano di dati che superano di gran lunga anche in questo caso i limiti massimi previsti dal Pngla
Ad Avellino secondo i dati di gennaio 2025, per essere visitati da un otorino i tempi di attesa sono in media 83 giorni, che diventano 114 se si è in classe P, per eseguire una colonscopia bisogna attendere fino a 245 giorni. Per la città ospedaliera c’è un’indagine della Procura sulle liste di attesa.A dicembre del 2023, presso la città ospedaliera di Avellino, gli agenti della Digos, agli ordini del vicequestore Vincenzo Sullo, si recarono per eseguire gli accertamenti delegati dal sostituto procuratore incaricato delle indagini. Nei due accessi degli organi inquirenti al nosocomio di Contrada Amoretta furono acquisite prove documentali e testimoniali per fare chiarezza su quanto avvenuto nel 2022 e denunciato anche da Cittadinanzattiva. La Procura ha proceduto anche alla nomina di un consulente, che sta valutando, in modo analitico, i documenti acquisiti, data anche la complessità della materia.
Intanto in Irpinia è stato istituito un coordinamento provinciale che avrà il compito di tagliare le liste di attesa per le prestazioni sanitarie e ospedaliere programmate. Sono quelle che le direttive ministeriali impongono di eseguire entro 30 giorni per le visite ed entro 60 giorni per gli accertamenti diagnostici. Il gruppo di lavoro è stato promosso dall’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, che in questi anni che ha aumentato il numero di visite e prestazioni urgenti erogate del 49% rispetto al 2019.
Anche Caserta rappresenta un grave fanalino di coda in Campania sul versante delle visite con massima priorità, tutte negative rispetto agli standard nazionali se si analizzano i dati fermi al dicembre 2024. E’ necessario attendere oltre 21 giorni per una visita gastroenterologica. Ma ciò che allarma più di tutto è l’attesa per una esofago -gastroduodenoscopia: si devono attendere ben 267 giorni, che scendono a 131 per una Eco (color) dopplergrafia cardiaca.