“Una rassegna che vuole essere un richiamo alla poiesis, all’arte del fare. Poichè l’Irpinia è innanzitutto terra della concretezza”. Lo sottolinea la poetessa Rossella Tempesta nel presentare l’anteprima di Irpinia poetica, in programma dal 28 maggio al 1 giugno da Avellino a Lapio, in un abbraccio tra il territorio e il mondo. E’ la voce del poeta Luigi Fontanella con la sua raccolta “Sperdimento e altro” a inaugurare il ciclo di incontri a Villa Amendola. Una raccolta che testimonia la profondità della voce del poeta e professore, formatosi ad Harvard, allievo di Della Terza, che vive da oltre quarant’anni degli Stati Uniti. Spiega di aver composto questa raccolta tra il 2020 e 2021, in un momento di cupezza, dettato anche dall’emergenza Covid “La poesia diventa perciò balsamo, diagnosi e possibile cura, medicina per la nostra salvezza”. Sottolinea come “la letteratura si nutre di letteratura, si spiegano così i molteplici riferimenti intertestuali poichè scrivere significa anche riscrivere e rileggere”. Ribadisce come la poesia sia anche “strumento di conoscenza, tentativo di confrontarsi e cercare di stabilire un rapporto con gli altri. Ne è un esempio il Poemetto liquido che compone la raccolta, nato nel suo formarsi, da un’idea scaturita lungo il tragitto che mi conduceva in aeroporto. Ciascuno di noi avverte la necessità di fermarsi per capire dove sta andando”. E ricorda come la poesia nasca sempre “come reazione a qualcosa che ci tocca, che smuove il nostro animo”. E’ il poeta Peppino Iuliano a porre l’accento sul tema del viaggio, al centro della raccolta di Fontanella, a partire dalla simbologia del treno che continua la sua corsa nel buio e ritorna costantemente nei versi. “Un tema quello del viaggio a cui si affianca la disumanizzazione della guerra, la natura, attraverso un camminare a ritroso per ritrovare alberi, cespugli, piante in attesa che diventino parte del sè”. Spiega come lo sperdimento “si fa fuga, disorientamento, ricerca di rivelazioni, fusione di frammenti ed eternità, ricordi ed immaginazione, contro ogni forma di egoismo”. Carlangelo Mauro si sofferma sui continui collegamenti interstestuali che caratterizzano la raccolta, fino ad acquistare sempre un nuovo significato nella produzione di Fontanella. “Lo stesso viaggio appare un ricordo di letture, una selva letteraria. Un tema che Fontanella esplora insieme a quello del sogno, spazio alternativo alla quotidianità e a quello del doppio, che nasce sempre da un guardarsi allo specchio. Fontanella ci ricorda che bisogna tendere le braccia per avvicinarsi agli altri ma diventa quasi impossibile afferrare l’intimità dell’altro”. Mauro sottolinea come la poesia :aiuta ad esorcizzare il tempo e la morte e come il poeta propone lui stesso un esercizio di critica nel momento in cui scrive versi”. Quindi è Rega a lanciare l’appello “Proviamo a rinascere e reinventarci”. A concludere l’incontro la presentazione di una rivista di cultura italobrasiliana Anitart , alla presenza della sua caporedattrice brasiliana Vilma Beniek e del suo editore italiano Pietro Razzino e le note di Andrea Pinto. Poi tutti da Spazio Tempo per una suggestiva sonorizzazione dei racconti dei nostri padri. Bilancio positivo anche per la visita alla Cripta del Duomo in cui la poesia diventa strumento della scoperta del territorio.