E’ la pittura al femminile a fare da filo conduttore del primo incontro targato Irpinia Poetica all’Archivio di Stato di Avellino. Uno spazio prezioso che si conferma autentico laboratorio di idee, aprendosi al territorio, raccontando i fermenti letterari e culturali presenti in Irpinia. Sono Rossella Tempesta e Ilenia D’Oria dell’Archeoclub a introdurre l’idea da cui nasce la rassegna Irpinia Poetica, nel segno di un dialogo tra Irpinia e territori di tutta Italia, E’ il direttore Lorenzo Terzi a sottolineare come gli Archivi di Stato siano “luoghi vivi proprio perchè caratterizzati dalla presenza di carte e documenti che si fanno testimonianza del passato. Non vogliamo snaturare gli archivi ma riteniamo che possano avere un ruolo centrale per avvicinare i cittadini ai valori della cultura archivistica e storica”. Alla professoressa Giovanna Nicodemi il compito di ripercorrere l’evoluzione della pittura femminile dal XV secolo. Una riflessione che non può non partire dalla condizione di emarginazione che ha caratterizzato le donne per secoli, relegandole esclusivamente nello spazio domestico “Non era facile per le donne dedicarsi alla pittura. Erano ammesse nelle botteghe dei grandi artisti solo se ne erano le figlie, le mogli o le amanti. Partivano, dunque, in chiara condizione di svantaggio rispetto ai colleghi uomini. Eppure la presenza delle donne in pittura è un fiume carsico , un fenomeno sotterrano che non si è mai interrotto. Penso a donne come Antonia Doni, figlia di Paolo Uccello o alle sorelle Angussola, pittrici del ‘500. La più affermata fu Sofonisba, capace di fissare nelle sue tele i moti dell’animo del soggetto “Fu la prima donna artista italiana ad avere fama internazionale, Venne invitata alla corte di Spagna e divenne pittrice di corte”. Per poi giungere a Lucia Angussola e Lavinia Fontana, prima donna a dipingere una pala d’altare, in contrasto con le convenzioni sociali che relegavano le donne alla pittura di cavalletto, capace di rendere i tratti psicologici dei soggetti raffigurati”. Un percorso che arriva fino a Marietta Robusti, figlia dl Tintoretto. Un itinerario proseguito nel segno della poesia con le voci dei poeti Cristo Chiapparino, Carlo Di Legge, Rita Pacilio, Gualberto Alvino e Maria Consiglia Alvino, autori irpini e non, ciascuno espressione di una diversa visione della poesia e del mondo. Un confronto che diventa anche l’occasione per parlare del ruolo della letteratura nel nostro tempo. Ad impreziosire l’incontro l’esposizione delle opere di Sabino Matta, dedicate alla pop art, che conquistano il pubblico con i loro colori sgargianti e lo stand della casa editrice “Il Papavero”. Un appuntamento proseguito con il firmacopie nelle librerie Mondadori e Giunti.