“Apprendiamo a mezzo stampa del tentativo vergognoso della proprietà del Gruppo Manganaro di scaricare sul Partito della Rifondazione Comunista le responsabilità del mancato reintegro delle lavoratrici ex Conbipel di Atripalda, accusa che non può restare senza risposta. Lo riteniamo un atto spregevole e infamante, un chiaro tentativo di sviare l’attenzione dagli impegni disattesi e dalla mancanza di rispetto verso chi ha lavorato per anni con sacrificio in quel presidio”. A sottolinearlo il Partito della Rifondazione Comunista in una nota inviata agli organi di stampa.
Si ribadisce come “La verità è semplice: la responsabilità è solo della proprietà e di quelle istituzioni che hanno preferito voltare le spalle a queste donne. Noi non permetteremo a nessuno di usare accuse false verso la nostra organizzazione come ricatto per coprire le proprie colpe. Rifondazione Comunista ribadisce la propria piena disponibilità a sostenere e a partecipare a qualsiasi azione che le lavoratrici vorranno mettere in campo per farsi sentire, per difendere la propria dignità e la legittima richiesta di un lavoro stabile e rispettoso. Le lotte non si fermano davanti a queste manovre volte a indebolirle. Il lavoro non è un favore, è un diritto inalienabile. L’Irpinia non è terra di conquista! La proprietà del Gruppo Manganaro deve onorare i suoi impegni presi e assumere tutte le lavoratrici ex Conbipel per porre fine a questa ingiustizia. Se avesse fatto quello che aveva promesso non ci sarebbe stata nessuna denuncia e nessun attacco. Si assumano le loro responsabilità verso il territorio e verso le lavoratrici già presenti. Senza cercare capri espiatori per nascondere le proprie reali volontà”