L’uso di questi strumenti è considerato fondamentale dal 49,1 per cento degli adolescenti intervistati e il 47,1 per cento pensa che un uso maggiore lo/la aiuterebbe molto nella sua vita personale.
La caratteristica piu’ apprezzata dell’IA tra gli adolescenti è il fatto che ‘e’ sempre disponibile’ (28,8 per cento), ma anche (14,5 per cento) che ‘mi capisce e mi tratta bene’ è che non mi giudica’ (12,4 per cento). Il 58,1 per cento degli utilizzatori dell’IA ha chiesto consigli su qualcosa di serio e di importante per la propria vita (il 14,3 per cento spesso, il 43,8 per cento qualche volta)¸il 63,5 per cento ha trovato piu’ soddisfacente confrontarsi con uno strumento dell’IA che con una persona reale (il 20,8 per cento spesso, il 42,7 per cento qualche volta); il 48,4 per cento ha condiviso informazioni della sua vita reale
“Dalle voci degli adolescenti raccolte con l’Atlante emergono richieste concrete alle quali dare risposta: è necessario promuovere il benessere psicologico e potenziare la rete dei servizi per la salute mentale per l’eta’ evolutiva su tutto il territorio nazionale – ha aggiunto Milano -.
E’ necessario anche che la scuola assuma tra le sue funzioni costituenti quella di assicurare il benessere psicologico e di educare alle relazioni, all’affettivita’ e alla sessualita’. Allo stesso tempo, le istituzioni nazionali e gli enti locali sono chiamati a rispondere concretamente alla fame di spazi autogestiti da ragazzi e ragazze per l’incontro, la produzione artistica e culturale, lo sport.
Come risulta dal nostro sondaggio, l’Intelligenza Artificiale è ormai entrata nella quotidianita’ degli adolescenti – in anticipo sugli adulti – svolgendo in alcuni casi un preoccupante ruolo di conforto emotivo. E’ urgente un dialogo intergenerazionale per comprendere a fondo rischi e opportunita’ di questo cambiamento e per ridisegnare i percorsi educativi, le responsabilita’ e definire adeguate politiche regolatorie”.



