Telefonate in qualsiasi ora della giornata, pedinamenti e addirittura minacce all’incolumità fisica di una donna cui era stato legato da relazione sentimentale. Svariati comportamenti che possono essere qualificati con una sola parola: stalking.
Questa l’accusa che ha condotto all’esecuzione, a carico di un pregiudicato
50enne residente nel capoluogo, di un’ordinanza di applicazione della misura
cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. del Tribunale di
Avellino ed operata dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della
Compagnia di Avellino.
All’esito di una delicata e complessa attività di indagine, condotta dai
militari di quel Reparto e coordinata dalla locale Procura della Repubblica
diretta dal Procuratore Dott. Rosario Cantelmo, i Carabinieri sono riusciti
a ricostruire minuziosamente il triste episodio che ha visto vittima una
45enne del posto ed a raccogliere tutti gli elementi necessari da cui è
scaturita la misura cautelare che ha fatto scattare le manette ai polsi
dello stalker. In una circostanza lo stesso, bloccato dai militari operanti,
veniva trovato in possesso di un coltello a serramanico di cui non era in
grado di giustificarne il porto.
L’indagine prende spunto dalla denuncia sporta dalla vittima che, disperata
e sfiancata dal clima di paura in cui era costretta a vivere, rivolgeva così la sua disperata richiesta di aiuto ai Carabinieri che, sempre attenti a perseguire tanto odiose fattispecie criminose, avviavano immediatamente le indagini, da cui scaturiva rapidamente il provvedimento a carico dell’50enne.
Gli uomini dell’Arma hanno infatti accertato che l’uomo, mai rassegnato alla
fine della sua relazione, aveva iniziato a tempestare di telefonate la ex compagna, arrivando a pedinarla e a minacciarne l’incolumità fisica, al punto da costringerla a vivere nel terrore e a modificare le proprie abitudini di vita e, in particolare, ad interrompere la relazione con il suo fidanzato, anch’egli minacciato di morte da parte dello stesso.
Le evidenze raccolte nel corso delle indagini condotte con doverosa sensibilità, venivano riferite senza ritardo all’Autorità Giudiziaria che, concordando con le risultanze investigative condotte dai militari dell’Arma, consentivano l’emissione della misura coercitiva.
Dopo le formalità di rito espletate presso il Comando Provinciale Carabinieri di Avellino, l’uomo è stato quindi tradotto presso la sua abitazione e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.