Una vera festa per ribadire il valore della memoria che si trasforma sempre in occasione di aggregazione, in strumento per rinsaldare il tessuto sociale di una comunità. Questo il senso dell’inaugurazione del forno di comunità, resa possibile a Bisaccia dall’impegno dell’associazione “Oscata in vita”. E’ stato il presidente Domenico Lapenna a porre l’accento sull’azione che porta avanti l’associazione con l’obiettivo di far rivivere un borgo laborioso che ha dato i natali al grande latinista Antonio Lapenna. Un borgo che punta a diventare un ecomuseo “Di qui la sfida di far rivivere un luogo che era il cuore della cultura contadina. Siamo partiti da gesti semplici, riti e usanza di un tempo, da riscoprire insieme, degustando le pizze ed il pane appena sfornati”
A Francesco e Antonio il compito di spiegare come avveniva la mietitura negli anni 50/60, a partire dalla fatica degli operai provenienti dalla Puglia che venivano a cercare lavoro e che trascorrevano la notte in piazza, accampati alla meglio. A chiudere la giornata l’intervento di
Libero Frascione a partire da antiche strofe e filastrocche. A fare gli onori di casa il sindaco Marcello Arminio.
La sfida lanciata da Oscata in vita è quella di coniugare memoria e presente, a partire dalla valorizzazione delle potenzialità che il territorio può ancora esprimere, avvicinando grandi e piccoli ad attività artigianali, promuovendo un da vivere in un contesto autentico e tipicamente contadino.
A sottolineare l’importanza del lavoro svolto dall’associazione lo scrittore Pasquale Gallicchio “L’occasione dell’inaugurazione del Forno di Comunità ci ha permesso di scoprire, imparare ad apprezzare, oltre agli ottimi prodotti offerti, l’ospitalità offerta dai componenti dell’associazione stessa, in un borgo che conserva ancora una riconoscibile ruralità, tanto da essere individuata come Ecomuseo. Siamo orgogliosi del lavoro che “Oscata in Vita” sta facendo per Oscata, per Bisaccia e per l’intero territorio”.