Si è svolta oggi l’ultima assemblea dell’Alto Calore Servizi spa, prima del nuovo corso previsto da gennaio 2026, quando l’azienda idrica di Avellino assume il controllo sull’intero ciclo integrato idrico, subentrando ai Comuni anche su fognature, collettamento e depurazione, gestendo l’intera filiera degli appalti collegati al settore delle acque, anche quelli che finora avevano intercettato i Comuni.
Il nuovo percorso della Servizi riguarderà anche l’assetto societario con l’ingresso delle tredici amministrazioni comunali dell’Alta Irpinia, mentre si annuncia l’uscita di scena dei comuni sanniti, che dovranno confluire nella nuova società a maggioranza pubblica costituita a Benevento. L’Amministratrice unica Alfonsina De Felice, all’esordio nell’assemblea dopo la sua elezione , a porte chiuse, per la prima volta, ha aggiornato i sindaci sulla situazione finanziaria a meno di due mesi dalla chiusura dell’esercizio, soprattutto. Il pareggio di bilancio rappresenta un imperativo per l’Alto Calore, che si appresta alla prima verifica degli impegni assunti con i creditori, ad un anno dalla sottoscrizione del patto concordatario.
E l’amministratrice Unica De Felice, ha preso la parola per spiegare le ragioni dietro la scelta di tenere l’incontro a porte chiuse, un’eccezione che risponde, secondo quanto dichiarato, alla delicatezza della situazione.«Non è mai stato fatto prima», ha affermato De Felice, «ma siamo qui per fornire informazioni fondamentali e garantire la massima trasparenza».
Inoltre ha sottolineato la complessità della congiuntura, che coinvolge la gestione di un bene primario come l’acqua, di vitale importanza per la collettività, e l’esigenza di un piano di risanamento per evitare l’aggravarsi della situazione. «La crisi idrica e il concordato preventivo sono questioni che devono essere trattate con la massima chiarezza».
La discussione si concentrerà sulle problematiche economiche e tecniche dell’azienda. L’assemblea prevede la presentazione di una serie di dati dettagliati, tra cui crediti, debiti, pignoramenti e debiti preconcordato, con l’ausilio di consulenti e tecnici.Verranno inoltre esaminate le problematiche legate alla gestione della rete idrica e fognaria, con particolare attenzione alle perdite causate dalla scarsa manutenzione delle infrastrutture, non solo ad Avellino, ma in tutto il Mezzogiorno.
De Felice ha sottolineato che il materiale presentato e i dibattiti saranno interamente pubblici e trasparenti, con l’intento di mantenere aperta la comunicazione anche con i media. Inoltre ha chiarito che la priorità dell’azienda per i prossimi mesi è ridurre gli oneri concordatari e superare la fase di vigilanza da parte degli organi giudiziari. «I soci, giustamente, volevano comprendere quali fossero le mie intenzioni per i prossimi mesi. E io ho spiegato loro che la priorità è seguire il buon senso, ovvero ridurre gli oneri concordatari per superare la fase di vigilanza degli organi giudiziari. Tuttavia, in un contesto di risorse scarse, dovute alla crisi patrimoniale dell’ente, è fondamentale rilanciare gli investimenti. Solo così potremo riparare le condotte e impedire che, durante l’estate, l’acqua che arriverà venga dispersa. Spero che quest’inverno la pioggia sia abbondante, e che nevichi».
Uno degli aspetti più rilevanti discusso nell’assemblea è la questione delle tariffe. De Felice ha ricordato che Alto Calore Servizi applica tariffe significativamente inferiori rispetto ai valori minimi previsti dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). La situazione economica dell’ente non consente di sostenere i costi operativi esclusivamente con risorse pubbliche.«Dobbiamo fare in modo che i cittadini contribuiscano, anche dove non ci sono carenze evidenti», ha affermato De Felice, riferendosi in particolare ad Avellino, dove l’acqua viene distribuita regolarmente e di buona qualità.
Tuttavia, ha sottolineato che l’evasione è un problema diffuso.«Purtroppo, anche qui, l’evasione tariffaria è elevata. Non possiamo permetterci di continuare a operare in queste condizioni. La gestione delle risorse idriche non è un’opzione, ma una necessità. Le persone spesso non comprendono l’importanza di pagare per l’acqua, considerandolo un optional. Ma come può una società pubblica, come quella che gestisce Alto Calore, continuare a operare in queste condizioni? È una responsabilità che sento profondamente».
L’amministratrice dell’ente di corso europa ha precisato che ogni decisione presa dall’azienda sarà pubblicata sul sito ufficiale di Alto Calore Servizi, in modo da garantire la massima trasparenza. Nonostante ciò, ha sottolineato che la delicata questione dell’acqua non dovrà essere politicizzata, soprattutto durante il periodo elettorale.«Non vogliamo che la gestione dell’acqua diventi preda di dinamiche politiche che penalizzano la collettività».
«Siamo i gestori, ma senza un rapporto di fiducia e collaborazione con i comuni non sarà possibile risolvere i problemi strutturali», ha concluso De Felice che ha ricordato che la gestione del servizio idrico deve essere intesa come un’area vasta, come previsto dalla legge Galli sul “servizio idrico integrato“.