La quarta domenica di settembre è da diciannove anni una data importante per milioni di ambientalisti di tutto il mondo. È infatti conosciuta come World Rivers Day – Giornata mondiale dei Fiumi – e quest’anno si è celebrata il ventidue di settembre.
Molti dei fiumi del mondo sono in uno stato di degrado a causa delle crescenti pressioni legate all’inquinamento, al cambiamento climatico, allo sviluppo industriale e all’utilizzo irriguo in agricoltura, pertanto sono numerosi gli eventi che si organizzano nella giornata del World Rivers Day e che mirano a far uscire di casa le persone così da essere attive nel contribuire a migliorare i fiumi locali attraverso eventi come la pulizia e la raccolta dei rifiuti lungo gli argini, la conoscenza della fauna selvatica, compresa quella ittica, il trekking fluviale, le uscite in kayak o in canoa, debitamente regolamentate per non disturbare la fauna selvatica, e nuotate per i più fortunati.
Diverse associazioni ambientaliste di Sannio e Irpinia, Lipu Benevento, Archeoclub di Apice, Centro di ricerca tradizioni popolari La Grande Madre sede di Bonito, Slow Food Condotta Taurasi Colline dell’Ufita, Comitato Tutela Fiume Calore, Codisam, Fipsas Comitato provinciale Benevento, Legambiente Benevento, Wwf Sannio e il blog bMagazine, insieme a gruppi di attivisti ambientali e cittadini, si sono dati appuntamento a Montella, in Provincia di Avellino, ai piedi delle sorgenti del fiume Calore, dove l’acqua scorre pulita per poco ancora e con una portata ridotta rispetto al passato, per visitare, in un trekking informale di inizio autunno, la cascata della Madonnella, Il ponte della Lavandaia, il vecchio Mulino, la cascata del Fascio e la Sorgente Pollentina di Cassano Irpino, per poi concludere a Castelfranci, ai vecchi mulini sul fiume.
Legambiente Benevento e Wwf Sannio, aderendo alla giornata mondiale dei fiumi, hanno invece promosso attività di pulizia del Fiume Calore in prossimità della città di Benevento. Tutte le associazioni hanno sottolineato l’importanza di ripristinare e preservare l’integrità naturalistica del Fiume Calore lungo tutta l’asta fluviale, di riqualificare le sue acque e riavvicinare la popolazione e le nuove generazioni a un luogo che non molti anni fa era integrato nelle comunità in un prolungamento naturale della vita sociale.
«È stata una giornata molto rigenerante – ha commentato Alessio Errico, presidente Archeoclub di Apice. Tornare all’origine del fiume Calore è come tornare all’origine della vita, perché l’acqua è vita. È stata una esperienza unica attraversare sentieri impervi immersi nella natura e ascoltare il defluire di un’ acqua appena sgorgata dalla roccia. Questa giornata ha evidenziato ancor di più il nostro intento di tutelare e preservare così tanta bellezza».
«Per me è stata una esperienza bellissima – commenta invece Nicola Colangelo del Codisam -, dopo 70 anni, rivedere i pesci nel fiume Calore è stata una esperienza rigenerante che mi ha portato a pensare che forse con l’aiuto di tutti si potrebbero creare le condizioni per rivedere i pesci anche nel tratto di fiume della provincia di Benevento».