Autore: Gianni Festa

Diceva il Gattopardo: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. Avrà studiato bene Tomasi di Lampedusa la brava Laura Nargi, prima donna sindaco della città di Avellino, già vicesindaco con l’amministrazione guidata da Gianluca Festa. E già, leggendo la lista degli assessori che compongono il governo cittadino e facendo un minimo di indagine sul “Chi è” emergono dubbi e perplessità sul loro ruolo. Sia chiaro: per ora valutiamo solo il loro curriculum perché quello che saranno in grado di fare lo valuteremo per le azioni messe in campo. Tuttavia, alcuni elementi non ci convincono. Il primo: una…

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Ha ragione Emilio De Vizia, da qualche settimana alla guida della Confindustria regionale: “Le aree interne sono una risorsa per l’intera Campania perché possono avere, con una politica intelligente, il ruolo di equilibrio tra l’area metropolitana della fascia costiera e il ripopolamento dei territori desertificati della regione interna”. In sintesi, la parola d’ordine è “decongestionare”. Certo, la riflessione del presidente della Confindustria campana non è nuova. Se ne parla dal 1970 sin dalla nascita delle Regioni. Nicola Mancino, allora primo governatore, sostenne, con forza e determinazione la necessità di delocalizzare alcuni presidi industriali, situati nella affollata area metropolitana, nelle aree…

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Resettare: sarebbe questa la strategia del sindaco di Avellino Laura Nargi per dimostrare che il suo governo cambia passo dopo le amare vicende che hanno investito il più importante ente locale della provincia. In realtà con questa mossa, che prefigura una giunta formata solo da tecnici di grande valore, lei eviterebbe di scendere a compromessi con i protagonisti del passato. Anche con quelli che hanno contribuito in parte al suo successo e, dopo le ulteriori novità emerse dall’inchiesta “Dolce Vita”, hanno preso le distanze da chi ha infangato la città. Se l’idea, che allo stato è solo una indiscrezione, dovesse…

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Già! Pare proprio che ci fossero dentro fino al collo, eppure impunemente continuavano nella loro logica di padroni della città. Sporcandone l’immagine, violentandone la dignità. Avellino, città nella quale la maggior parte di un popolo irriconoscibile, nonostante sia stato maltrattato e vilipeso, ha continuato ad inginocchiarsi per sopravvivere senza che gli fosse riconosciuto il diritto alla vivibilità, per non parlare del sogno di una visione del futuro di un capoluogo un tempo orgoglioso della propria storia. A ben leggere i documenti ufficiali della magistratura, impegnata nella ricerca della legalità, viene fuori un quadro criminale della gestione del Comune di Avellino,…

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Di Gianni Festa Era tutto pronto per la grande festa, i balconi con il tricolore a sventolare, le trombette per accompagnare la vittoria degli azzurri, gruppi di tifosi organizzati con tavole imbandite, ragazzini che indossavano le maglie dei loro beniamini, da Chiesa a Barella e così via. Tutti con la testa in Tv aspettando il passaggio della nazionale di calcio ai quarti di finale, mentre il silenzio calava per le strade della città e dei paesi. In Italia come in Irpinia. Nessuno, proprio nessuno, aveva previsto la disfatta che sarebbe maturata al fischio di fine partita. Arriva, invece la doccia…

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Erano gli anni Settanta. Segretario della Dc irpina era Giuseppe Pisano, preside e, soprattutto, giornalista. Accadde che il segretario nazionale della Dc, Amintore Fanfani, convocò Pisano a Roma per contestargli la sua azione in provincia indirizzata al sostegno del centrosinistra che allora rappresentava in Italia una formula più avanzata rispetto al centrismo degasperiano. Al “rimprovero” di Fanfani Pisano rispose: “Centrosinistra? Lo chieda a De Mita” e si congedò dal “Rieccolo”, nomignolo che gli fu affidato per il suo comparire e scomparire dai palazzi del potere. Da quel giorno il centrosinistra a guida Dc non ha mai smesso di conseguire successi…

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Desidero, in premessa, esprimere da cittadino del Sud tutta la mia indignazione per l’approvazione della legge dell’Autonomia regionale differenziata, che ancor prima della definizione dei Lep e delle risorse disponibili, ha come obiettivo la spaccatura del Paese. E’ la testimonianza plastica che questo governo non ama il Sud offrendo per legge una posizione di vantaggio alle regioni del nord e certificando nero su bianco l’insopportabile ulteriore penalizzazione del Mezzogiorno. Per coerenza ora potremmo aspettarci dalla Lega di Calderoli-Salvini anche la rimozione dell’intitolazione di piazze e strade a coloro che si batterono per l’unità d’Italia, Garibaldi, Mazzini, Cavour, ecc. Nel contempo,…

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Quelle di cui mi interesso oggi sono due storie di un tempo diverso che hanno in comune il credo dell’antifascismo e la denuncia della questione morale violata. L’occasione la offrono le celebrazioni degli anniversari di Giacomo Matteotti e di Enrico Berlinguer. In entrambi la tensione per la difesa della democrazia e delle libertà era tra i motivi principali della scelta politica. Di Giacomo Matteotti, socialista a tutto tondo, è stato scritto di tutto, ispezionando la sua vita privata e pubblica, ricordandone il coraggio fino ad immolare la sua stessa vita per mano di mazzieri fascisti. Il suo ultimo discorso in…

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