Autore: redazione web

Il 10 maggio di quest’anno la Camera dei deputati ha bocciato la proposta di legge costituzionale presentata da Fratelli d’Italia che mirava ad introdurre nell’ordinamento l’elezione diretta del Capo dello Stato, cui attribuire i poteri esecutivi per volontà diretta del popolo. L’iniziativa legislativa di Giorgia Meloni si è infranta di fronte ad un emendamento soppressivo del Movimento 5 Stelle e di Azione (Calenda), mentre alcune modifiche a firma di Forza Italia e Italia viva non hanno avuto fortuna. Scottata per la bocciatura della riforma che è da sempre (almeno dai tempi di Giorgio Almirante) un cavallo di battaglia della Destra…

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La fine imprevista ed ingloriosa del Governo Draghi sta causando un vero e proprio disastro politico, non perché l’Italia non possa fare a meno di Draghi, considerato il leader italiano più apprezzato dall’Unione Europea, dalla NATO e dai mercati finanziari, né perché il voto anticipato sia una iattura in sé. Il problema è che lo scioglimento anticipato delle Camere ci costringe ad andare al voto con questa legge elettorale, il rosatellum  che è stato solo formalmente modificato per adattarsi al taglio dei parlamentari.  Come è stato notato da più parti, il rosatellum è una legge palesemente incostituzionale poichè comprime al…

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Due mesi fa è scomparso Ciriaco De Mita e chissà cosa avrebbe detto l’ex segretario della Democrazia Cristiana della crisi politica che ha portato alle dimissioni di Draghi e al voto anticipato, certamente la sua lezione è ancora attuale: quando ad un problema complesso offri una soluzione facile, vuol dire che non hai capito il problema. Il punto, dunque, non è la caduta di un esecutivo e nemmeno le elezioni politiche tra due mesi, la questione è appunto più complessa e riguarda una crisi di sistema. Tre governi con tre maggioranze diverse in una legislatura, trecento parlamentari che hanno cambiato…

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E’ inutile chiedersi, parafrasando il “Macbeth” di Shakespeare: a che punto è la notte della Repubblica?. Era già cupa e fonda e torrida prima che il governo di Mario Draghi cadesse; ora, con il passare di giorni convulsi nel vocio starnazzante del teatrino dei nani e ballerine di questa caricatura di ceto politico, appare sempre più cupa e fonda. Anzi sembra – e non è una impressione sbagliata, volesse il cielo lo fosse !- che si tratti di una notte, in piena estate, che si allunga sempre più e rinvia sine die il momento in cui le luci dell’alba ne…

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Dopo le dimissioni di Mario Draghi, tra le tante dichiarazioni e le immagini trasmesse attraverso le reti televisive, quella che ha suscitato non poca indignazione – non solo tra i cattolici, ma in tutte le persone che non hanno ancora smarrito il buon senso – è stato quella di un Salvini, con alle spalle una serie di immagini sacre, come se si trattasse di un negozio in Piazza San Pietro. Indignazione perché una scellerata campagna elettorale – da parte di un personaggio che ha dimostrato di maneggiare il potere senza un minimo di coerenza con l’agire cristiano, basta ricordare la…

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Mai la politica era scesa così in basso come nell’occasione del voto/non voto di fiducia al Governo Draghi! I nostri politicanti di strada, che si accingerebbero a governare l’Italia, non hanno avuto neanche il pudore, non parliamo della dignità e del seno dell’onore, di spiegare in Parlamento agli Italiani perché non hanno consentito a Draghi di terminare la legislatura completando – almeno in parte- quelle riforme e quei provvedimenti (vedi PNRR) che avrebbero consentito al Paese un po’ di sollievo in una situazione che rimane di grande emergenza per l’inflazione che continua aa crescere, il rincaro ingiustificato dell’energia e dei…

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Siamo di fronte ad un generale fallimento. Non solo del governo Draghi o dello stesso premier, ma dei partiti e della loro classe dirigente. L’incerto futuro, nel bel mezzo dell’Italia vacanziera, sta facendo nascere un’ansia insopportabile. Il duello Draghi-Conte, e le dimissioni del premier sono, a mio avviso, l’ultima sceneggiata di un malessere che viene da lontano. Intanto credo che nessuno si sia dato una spiegazione del perché il premier abbia lasciato la nave quando il Parlamento non lo aveva sfiduciato, nella prima fase della crisi. Era suo dovere continuare e, semmai, stando al suo posto lavorare per recuperare quella…

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E così, giunta all’ultima curva di una nevrotica corsa a tappe la legislatura più pazza della storia torna al punto di partenza, con la riedizione dell’alleanza fra i due populismi, quello della destra leghista e quello di sinistra (ma è lecito dubitare sulla reale natura dei Cinque Stelle), e la ricomposizione dell’unità del centrodestra questa volta a trazione Meloni. Anche alla luce del pur ottimo discorso di congedo di Mario Draghi al Senato, è legittimo interrogarsi sui limiti delle risposte tecniche, anche di grande livello, alla crisi della politica che è crisi di cultura e di rappresentanza, e sulla opportunità…

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