Autore: redazione web

Il tema dominante della campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco di Avellino finirà per ridursi ad un unico e non strepitoso argomento: le condizioni ritenute disastrose in cui Paolo Foti lascia la città dopo cinque anni, bastano e avanzano per legittimare chiunque si proponga come suo successore. Sarà anche improbabile che gli avellinesi rimpiangeranno il sindaco uscente, ma a meno di quaranta giorni dal voto c’è poco da stare allegri se come sembra sarà questo il mainstream che dominerà le prossime settimane. E’ di un referendum su Foti che Avellino oggi ha bisogno? Utilizzare gli elettori come giudici popolari…

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Una situazione inedita che rischia di protrarsi ancora.  Tre forze politiche che a due mesi dal voto non riescono a trovare un’intesa e le elezioni anticipate che potrebbero avvicinarsi. Il capo dello Stato contrario ad un ritorno alle urne in tempi brevi, fino a questo momento ha già sperimentato due mandati esplorativi e il governo dimissionario è tutt’ora in carica. I vincitori del 4 marzo Cinque Stelle e Lega sono vincitori solo a parole, nei fatti sono finiti nella palude del sistema proporzionale. Nessuno dei due ha i numeri e l’autosufficienza per formare un governo e  l’accordo  che passa per…

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Ha ancora senso la festa del primo maggio, che è sempre meno la festa dei lavoratori e sempre più il concerto di piazza San Giovanni, otto ore di musica per la gioia di migliaia di ragazzi e di giovani che il lavoro non ce l’anno e stentano a trovarlo o non lo trovano affatto? Ha ancora senso che l’Italia, nell’era della globalizzazione, continui ad essere caratterizzata come “una repubblica democratica fondata sul lavoro” come recita l’art. 1 della Costituzione che ne tutela, nei principi generali, il diritto e la funzione morale e sociale. Come fa con gli artt. 35 e…

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Con tormento verso il voto di giugno per la città di Avellino. Il tormento deriva dal fatto che a distanza di pochi giorni dalla presentazione delle liste per la elezione del sindaco e del consiglio comunale ancora non si intravede una prospettiva rassicurante. Diversi i motivi. Il primo è di carattere generale: la difficoltà di una persona con l’intenzione di assumersi la grande responsabilità di guida del governo cittadino. Certo, non mancano le ambizioni, ma cosa diversa è la loro capacità di raccogliere il consenso. Chi potrebbe avere maggiori chances coniuga l’assunzione di responsabilità con la pesante eredità che lascia…

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Otto settimane dopo il voto del 4 marzo, la crisi di governo si ferma al secondo pit stop, in attesa di un nuovo pronunciamento dell’elettorato. Dopo il Molise tocca al Friuli, dal Centro Sud si passa all’estremo Nord Est, ma è difficile pretendere da porzioni limitate di cittadini una risposta che finora i partiti non hanno saputo trovare. I protagonisti sono sempre gli stessi e le posizioni non sono granché mutate: il centro della scena è occupato dai Cinque Stelle, o meglio da Luigi Di Maio, che sta giocando la partita per lui più rischiosa, anche perché ha puntato sul…

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Ogni anno celebriamo il 25 aprile, ogni anno si alza la bandiera della Resistenza, ogni anno tutto sembra rituale, ma ogni anno è diverso. Ogni anno ci troviamo di fronte allo stesso dilemma: è una festa rievocativa per fare memoria di un passato ormai passato che non ha più nulla da dire, oppure dobbiamo guardare al passato per capire l’oggi e cogliere un messaggio per il nostro futuro? E’ un interrogativo che è emerso già pochi anni dopo la liberazione. In un discorso tenuto al teatro lirico di Milano, il 28 febbraio 1954, Piero Calamandrei cosi affrontava il tema: “In…

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Prigionieri della retorica di un successo elettorale che non c’è stato, i cinque stelle continuano a cercare maggioranze di governo. Chiuso, almeno per ora, il forno leghista Di Maio ha aperto quello con il PD. A condurre il gioco orchestrato dal Quirinale dopo il tentativo fallito della Casellati è adesso il Presidente della Camera Roberto Fico. Di Maio ha corretto il suo errore iniziale quel comportarsi come il Duca di Mantova nel Rigoletto: “questo o quello per me pari sono”. Ma era del tutto evidente che Lega e Pd sono forze politiche profondamente diverse e questo sbaglio ha fatto iniziare…

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C’è una toponomastica insanguinata e irriducibile con la quale la democrazia nata il 25 aprile del 1945 dalla Liberazione dal nazifascismo continua a fare conti rimasti aperti e che non sempre tornano. In Piazza Fontana, nella stessa Milano che 24 anni prima aveva costretto alla ritirata le truppe tedesche e i repubblichini di Salò, esplode il primo e più dirompente atto terroristico del dopoguerra. Ai morti del 12 dicembre del 1969 all’interno della Banca nazionale dell’agricoltura sarebbero seguiti sempre a Milano nel 1973 quelli di via Fatebenefratelli per la bomba lanciata mentre in questura il presidente del Consiglio Mariano Rumor…

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