Interventi
Autore: redazione web
Il risultato delle elezioni tedesche del 24 settembre è un campanello d’allarme per il futuro dell’Europa ma anche per i partiti progressisti dei diversi paesi del Vecchio continente, a cominciare dall’Italia che andrà al voto nella primavera prossima. Il pesante ridimensionamento della Democrazia cristiana di Angela Merkel, la sconfitta dei socialdemocratici e la vittoria dell’Afd, partito di estrema destra con forti venature neonaziste, confermano il declino delle due tradizionali culture riformiste – quella popolare e quella socialdemocratica – che quasi ovunque si sono alternate al potere dal secondo dopoguerra. La più devastante crisi economico sociale mai attraversata dai tempi della…
Dopo il risultato poco esaltante delle elezioni in Germania, nuove nubi si addensano sull’Europa. Pochi si sono accorti della gravità dello scontro istituzionale fra il Governo spagnolo e la Comunità autonoma di Catalogna incentrato sul progetto di indipendenza della Regione Catalana, che dovrebbe essere sancito dal referendum in programma per domenica prossima. L’attenzione dei media si è concentrata sulle proteste e sulla mobilitazione popolare a Barcellona contro gli arresti di funzionari ed esponenti del governo catalano, il sequestro delle schede elettorali e le altre misure repressive adottate dall’autorità giudiziaria e dal governo spagnolo per impedire che si svolga il referendum,…
Ci vorranno tempi lunghi per formare il nuovo governo in Germania e tempi ancora più lunghi con ogni probabilità saranno necessari in Italia dopo le prossime elezioni politiche. Quello che ci accomuna è il sistema elettorale. Nonostante le notevoli differenze l’impianto è simile: una legge proporzionale senza premi di maggioranza. Dunque dopo il voto non sono gli elettori ma le singole forze politiche a dover trovare una maggioranza possibile in Parlamento. Dalle urne elettorali tedesche è uscito un verdetto pieno d’incognite e di possibili mine vaganti per la stessa stabilità politica futura. I partiti che erano al governo hanno incassato…
La designazione di Luigi di Maio a candidato premier (e a vero capo politico?) segna una nuova fase nella vita deI Movimento Cinquestelle. Tuttavia, rimangono non affrontate o non risolte diverse questioni molto serie. Alcune inerenti alla sua nascita come movimento, perciò abbastanza refrattario alle regole di democrazia interna. Altre riguardanti la sua trasformazione in struttura (partito?). Altre ancora il suo passato all’insegna di un leader carismatico non eletto e in futuro guidato (se cos’ì sarà) da un capo politico. L’inevitabile, rapido cambiamento del suo Dna in un periodo elettorale, con le incognite interne e le ricadute esterne che comporta,…
Il Papa e la lotta alle mafie Tra gli avvenimenti nazionali di primo piano che hanno interessato i mezzi di comunicazione, nel corso della settimana scorsa, è certamente annoverabile l’udienza di Papa Francesco alla commissione Antimafia del Parlamento Italiano, presieduta da Rosy Bindi. La straordinarietà dell’evento – è stata la prima volta che il Papa riceve la commissione Antimafia – è anche collegata al ventisettesimo anniversario del brutale assassinio del giovanissimo giudice Rosario Livatino di cui è stato già avviato l’iter della beatificazione. Nel corso del suo significativo discorso di accoglienza Papa Francesco ha definito il magistrato integerrimo “martire della…
Contenuto alternativo per i browser che non leggono gli iframe
Dura da anni l’attacco alla Costituzione, che si tenta di modificare in maniera palese o sotterranea, per renderla più confacente ad una democrazia oligarchica guidata dai Capi dei partiti e nella quale il Parlamento vede ridotte, ogni giorno di più, le sue funzioni a mere formalità. E’, ormai, già una Costituzione dimezzata per una lenta e progressiva trasformazione dalla democrazia parlamentare che vollero i padri costituenti a quella dirigistica ed oligarchica di oggi. La nostra Costituzione è rigida nella forma e alla sua integrità dovrebbe vigilare la Corte costituzionale, che spesso, però, si palesa impotente e non può fare altro…
Un tempo, non lontano, i partiti politici vivevano di precise regole. Vi si aderiva quasi sempre per convinzione ed essi, attraverso le sezioni e le discussioni che le animavano, diventavano fucina di classe dirigente. Nelle sezioni si affrontavano i problemi delle proprie comunità che diventavano proposte per le istituzioni di governo. Chi non era d’accordo o lasciava il partito, o, attraverso proposte alternative cercava di far prevalere la propria idea. Tutto questo si è snaturato perché le leadership si sono rinchiuse nel loro egoismo, ma anche perché sono venuti meno i luoghi di confronto. Il risultato è stato devastante. La…