AVELLINO – Una proposta cattolica per le elezioni amministrative di Avellino. E’ quella che mette in campo il movimento “Per”, collocandosi senza se e senza ma contro il centrodestra: “Dove ci sono la Lega e Fratelli d’Italia, non ci siamo noi. Lo voglio dire per sgombrare il campo dai dubbi” ha detto il segretario regionale di Per, Giuseppe Irace, aprendo l’incontro pubblico organizzato presso il circolo della stampa.
“Una boccata d’ossigeno. Grazie”: gli ha risposto, intervenendo dalla platea, il consigliere comunale di Avellino Francesco Iandolo (App), battezzando così l’apertura della campagna adesioni di questo nuovo movimento (nuovo almeno per Avellino, tranne una piccola apparizione alle elezioni regionali di 4 anni fa, quando raccolse in Irpinia 657 voti).
Due i referenti cittadini di Per: Nadia Matarazzo e Nicola La Sala. “Ormai dire che si vuole scendere in politica è diventato un disvalore – ha detto Matarazzo –. Chi pensa di farlo ha paura di perdere la stima di amici e conoscenti. Sembra quasi che chi si candida lo faccia inesorabilmente per interessi personali”. “Per” vuole invertire questa tendenza, ormai fatalmente iniziata oltre 30 anni fa, da quando Berlusconi mise in piedi il progetto di Forza Italia.
A Matarzzo e La Sala ora il compito di raccogliere, in queste settimane, le eventuali adesioni, e quindi di ratificare il progetto elettorale che il movimento riuscirà a mettere in campo: “Nel migliore dei casi – ha spiegato Irace – riusciremo a formare una lista tutta nostra. Altrimenti cercheremo comunque di portare la nostra esperienza e i nostri valori all’interno di altre liste”.
E l’area nella quale potrebbe inserirsi questo progetto di chiara matrice cattolica è sicuramente quella di centrosinistra. Quindi nel campo largo che, non senza difficoltà e strappi, sta per il momento tenendo ferma la candidatura a sindaco di Antonio Gengaro. Non a caso tra i partecipanti al dibattito, che come Iandolo ha chiesto la parola dalla platea, c’era anche Pasquale Anzalone: “Sono stato consigliere comunale nel 1995, con il sindaco Antonio Di Nunno. Il mio auspicio è che si ritorni alla dottrina sociale della chiesa”.