CAIRANO – Da “Irpinia 7x” arriva la spiegazione dell’iniziativa di protesta che ha portato l’associazione a interrompere la programmazione 2024: “Per la prima volta, quest’anno l’associazione Irpinia 7x ha deciso di interrompere la programmazione di ogni altra iniziativa culturale e artistica. Il motivo è uno solo: la non accettazione del traliccio realizzato all’insaputa di cittadini e associazioni, nel luogo simbolico e caro agli abitanti di Cairano: la collina archeologica del Calvario”.
“Lì dove erano tre piccole croci religiose a segnare un’area arcaica – spiegano -, che ha restituito gioielli di archeologia della primigenia civiltà di Oliveto Citra-Cairano, adesso svetta un traliccio in ferro con una molteplicità di antenne sopra. È stato fatto uno scavo con le ruspe in un’area di valore archeologico, lì dove si faceva l’Orto comunitario’; è stata costruita una platea di cemento armato per sostenere un vero e proprio mostro, fuori scala, estraneo al paesaggio e a pochi metri dalle finestre degli abitanti. Un pugno nello stomaco avrebbe fatto sicuramente meno male. L’amministrazione comunale, a fronte di una corposa raccolta di firme tra cittadini e associazioni, dove si chiedono motivazioni e copia di eventuali autorizzazioni concesse, si è trincerata in un silenzio assordante. Eppure solo qualche anno fa si era dato vita all’Odeon, la piazza della cultura e dell’accoglienza, il luogo del dialogo; oggi una gradonata sorda e vuota. Si è svilita così, per colpa di pochi, una narrazione felicitante e collettiva, durata tanti anni e che ha portato Cairano sui principali media nazionali, col borgo esposto alla Biennale Architettura di Venezia, con i recuperi di case e cantine oggetto di numerosi premi e riconoscimenti. Insomma un’icona di ‘buona pratica’, assurta a livello internazionale, si è trasformata nell’ultimo mese in un incubo per chi abita nel paese e in un’offesa al buon senso e alla salvaguardia di quei principi di rispetto dell’esistente, tanto a lungo un fiore all’occhiello indossato dagli amministratori. Ricordiamo che due soci fondatori di Irpinia 7x, negli anni scorsi, sull’onda di quella civiltà del buon vivere che qui si respirava, hanno acquistato e ristrutturato due case nel borgo di Cairano; i privati, entusiasmati dalla brand identity creata, hanno aperto 4 B&B e un ristorante. Nell’ultima riunione tenuta, vista la barriera al dialogo calata dall’amministrazione comunale, sono stati raccolti i primi sfoghi di amara delusione. Seguono alcuni degli interventi pervenuti a Irpinia 7x da parte dei soci fondatori e non”.
L’Associazione Irpinia 7x – da Cairano al mondo e viceversa – negli ultimi 15 anni, ininterrottamente ha organizzato manifestazioni di rilievo artistico e culturale nel piccolo borgo altirpino; ricordiamo tra le tante: Cairano 7x, Borgo Fiorito, Festival dei corti teatrali, Recupera-Riabita, Borgo Biologico, Danza con l’organo del vento, Nido dell’uccello giardiniere, oltre alle opere artistiche disseminate dal maestro Giovanni Spiniello e agli innumerevoli convegni di confronto culturale sui temi del paesaggio, dell’ambiente, dello spopolamento e dell’architettura.
Ecco alcune testimonianze dirette dei soci che negli anni hanno contribuito attivamente all’organizzazione degli eventi.
Enrico Finzi, sociologo e giornalista, “attivista” di CairanoX: “L’installazione della mega-antenna dentro il paese di Cairano è uno scempio inaccettabile, per vari motivi. 1) É uno scempio estetico e paesaggistico, che rovina la bellezza del più piccolo comune della Campania. 2) È uno scempio di legalità che dovrà suscitare una reazione adeguata. 3) È uno scempio di democrazia, dato che la popolazione (poco più di 300 abitanti!) non è stata minimamente coinvolta. 4) È uno scempio di buongusto e di reale trasparenza, che nasconde interessi economici con azioni opache e forse illegali. 5) È uno scempio di attrattività, che ridurrà la nascente propensione dei cairanesi emigrati a tornare e di non cairanesi a prender casa in questo borgo sin qui magico. 6) È uno scempio di coerenza, contraddicendo anni di azioni pubbliche e private che hanno rilanciato Cairano tramite piccole e grandi iniziative (come la difesa delle sue antiche peculiarità, la creazione del teatro intitolato a Franco Dragone, la creazione del primo ristorante, il recupero della circonvallazione pedonale a 360 gradi con viste uniche sull’Alta Irpinia al confine con Basilicata e Puglia, il rilancio delle cantine in grotte, le ricerche archeologiche, ecc.). 7) Infine, lo scempio di qualità: amministrativa, culturale, sociale, umana; col ritorno silenzioso al peggior Sud, privo di orgoglio e di capacità di valorizzarsi, ignorante e incompetente, svendente un grande patrimonio per meno di trenta denari”.
Dario Bavaro, già direttore del Teatro Carlo Gesualdo di Avellino e presidente dell’Associazione Irpinia 7x: “Nel libro Cairano relazioni felicitanti, edizione Mephite, Franco Dragone nella prefazione scriveva “la gente del mio paese è gente di orizzonte…” ed aveva ragione perché in questo paese l’orizzonte ti abbraccia e ti abita e Franco l’ha respirato fin da piccolo e restituito in tutti i suoi spettacoli. A Cairano lo spazio è libero e il guardo include e ti porta oltre. E pure nel silenzio assenso si dice, senza coinvolgere la comunità, è stata permessa l’installazione di un’antenna che questo sguardo esclude ed offende. Ho sempre immaginato che Leopardi se fosse passato per Cairano avrebbe scritto qui l’infinito e descritto i “sovrumani silenzi” che questa terra custodisce. In questo luogo si respira il mistero del possibile altro. Abbiano un’urgente necessità di difendere un posto di bellezza e sosta come Cairano. Siamo dentro un assordante rumore che non ci lascia più respirare il silenzio e il suo ristoro. L’antenna installata sulla zona calvario a Cairano è una ferita a tutto questo e offende quello che abbiamo sognato e contribuito a realizzare insieme ai Cairanesi a Franco Dragone e a tanti amici visionari”.
Fulvio e Piera Alifano: “Questa antenna installata è una offesa alla nostra vista e al nostro sentire comune, ma anche alla memoria di Franco alla sua visione di bellezza, al suo amore per l’arte, punti fondamentali per la nostra associazione Irpinia 7x. Questa installazione sconfessa Cairano fiorita e tutte le iniziative culturali nate anche con una finalità economica; il bello non è in contrasto con l’economia, il brutto sicuramente si”.
Il videomaker Mario Marciano: “Noi pensavamo che le nuvole avessero casa a Cairano, anzi che lì avessero messo le radici. Noi pensavamo che il vento a Cairano andasse in cerca di uno strumento per parlarci. Noi pensavamo che Cairano fosse una balena spiaggiata in un basso fondale d’erba buona. Noi pensavamo che il Museo delle relazioni felicitanti prima o poi da sogno diventasse realtà. Noi pensavamo ad un teatro eroico in un posto improbabile. Noi pensavamo che a Cairano l’uccello giardiniere facesse il nido ogni anno. Mentre noi pensavamo tutto questo, non c’eravamo accorti della miseria umana, della debolezza, delle promesse tradite e delle tentazioni a cui l’essere umano è sottoposto ogni giorno. Pensavamo che da Cairano al mondo e viceversa potesse essere una promessa di speranza. Ecco, noi lo pensavamo e forse lo pensiamo ancora nonostante subiamo, senza aver potuto battere ciglio, un mostro che ha le sembianze di un’antenna”.
L’architetto Angelo Verderosa: “Quando si è trattato di installare le canne dell’organo a vento sulla rupe di Cairano, abbiamo fatto almeno una decina di sopraluoghi preventivi; c’erano amministratori, abitanti, associazioni e soprintendenza; c’era da inserirsi in un paesaggio integro; bisognava montare tre gruppi di canne d’organo (alte 4 metri, nulla al confronto della recente antenna) rispettando i luoghi e gli abitanti, senza offendere il paesaggio. Contrariamente alle disposizioni del costruttore dell’organo, ben due gruppi di canne furono spostate per lasciare aperta la visuale verso il lago; quelle canne suonavano meno ma la visuale era salva. Qualche anno prima, con Cairano 7x, era stata costruita a Cairano una piccola cupola in mattoni, diretta dal compianto architetto Fabrizio Carola: il piccolo oblò interno guardava al Formicoso; si realizzò una sentinella di avvistamento contro le aggressioni dell’eolico selvaggio e contro quella discarica che il Governo voleva a tutti i costi realizzare. Sembrano tempi lontani; ora, un alto e lucente cavallo di troia è stato fatto entrare nel luogo fatato di Cairano. Quel ferro, issato di prepotenza in pochi giorni, si dice col silenzio-assenso, ha sconquassato quel remoto equilibrio paesaggistico e diventa fonte di preoccupazione per la salute della comunità. Quel lungo e paziente percorso di recupero, di valorizzazione, di cultura e di amicizia è stato in breve tempo rovinato, negando ogni civico confronto. Confidiamo nella rimozione di quanto impropriamente realizzato”.
Il presidente di Info Irpinia Francesco Celli: “Siamo profondamente amareggiati, come Info Irpinia, nel vedere l’installazione improvvisa di una gigantesca antenna sul Calvario, nel borgo di Cairano. Questo luogo, che ci è particolarmente caro, ha rappresentato per anni un simbolo di differenza tra le semplici enunciazioni di intenti e l’effettiva cura architettonica e culturale che Cairano ha saputo realizzare. È doloroso constatare come una simile struttura possa deturpare un paesaggio tanto amato e importante per la nostra comunità. Speriamo vivamente che le autorità competenti possano rivedere questa decisione e rimuovere al più presto questo scempio, restituendo pace e bellezza a un luogo meraviglioso che rappresenta il cuore pulsante dell’Irpinia”.