Nella mattinata di martedi’, un detenuto di origini napoletane, gia’ allocato al reparto isolamento, ha sottratto con un pretesto, le chiavi dell’intero reparto all’agente ivi in servizio. Scattato l’allarme”. A riferirlo, Marianna Argenio, vicesegretario regionale del Sindacato Autonomo di polizia penitenziaria, Sappe. “Il personale di polizia penitenziaria e’ immediatamente accorso ed e’ riuscito dopo una lunga e costante opera di persuasione ad accedere al reparto ristabilendo l’ordine e la sicurezza.
L’agente coinvolto dimesso dal servizio e’ dovuto ricorrere alle cure del nosocomio cittadino riportando lievi lesioni. Successivamente, nel primo pomeriggio un detenuto e’ andato in escandescenza barricandosi in un reparto che doveva essere chiuso per ristrutturazione da tempo ed anche in questo caso la polizia penitenziaria e’ riuscita a calmare il detenuto facinoroso. Il personale di polizia penitenziaria lamenta da tempo presso il reparto isolamento il ripristino del corpo di guardia e la mancata installazione di un telefono, malgrado sia gia’ attiva una rete fissa”, aggiunge.
Netta la denuncia della sindacalista: “Insomma, regna sovrano il caos organizzativo all’interno della Casa Circondariale di Bellizzi Irpino, nonostante gli sforzi profusi dai vertici governativi e dipartimentali con l’invio, attraverso lo scorrimento della graduatoria dell’interpello nazionale, di n. 12 unita’ di personale del ruolo agenti/assistenti, assegnati al reparto Alta Sicurezza e, successivamente, l’invio di n. 25 unita’ nel ruolo agenti/assistenti e n. 1 Vice Sovrintendente. Se continuano a persistere problematiche organizzative, dunque, sarebbe necessario che il Prap Campano e la stessa Direzione si interrogassero sugli opportuni interventi da effettuare ed adottare da un punto di vista dell’organizzazione del lavoro, ovvero di gestione del personale.
Da tempo il Sappe chiede una verifica dell’organizzazione del lavoro”. Torna a sollecitare urgenti provvedimenti a tutela della Polizia penitenziaria in servizio Donato Capece, segretario generale del Sappe: “Sarebbe opportuno dotare al piu’ presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato. Il personale di Polizia Penitenziaria e’ stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Ogni giorno nelle carceri italiane, per minori e adulti, succede qualcosa, ed e’ quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre. Cosi’ non si puo’ andare piu’ avanti: e’ uno stillicidio continuo e quotidiano. Anche la gestione dei detenuti con problemi psichiatrici, che hanno invaso le carceri dopo la chiusura degli O.P.G., merita attenzione e una urgente e compiuta risoluzione”.