L’Us Avellino vuole chiudere il contenzioso con l’Alto Calore. Lo ha rivelato nel corso della sua audizione in Commissione Trasparenza il dirigente comunale, e comandante della polizia municipale, Michele Arvonio: “Il 24 ottobre scorso l’Us Avellino ha formalizzato l’istanza per chiudere il contenzioso con l’Alto Calore. Ha fatto due proposte, che ora sono in fase di valutazione”. Il comandante Arvonio era stato convocato dal presidente della Commissione Trasparenza Ettore Iacovacci (Pd) proprio per avere chiarimenti in merito al pagamento delle bollette dell’acqua relative alla fornitura idrica dello stadio Partenio. Da un anno circa, infatti, i contatori sono intestati al Comune di Avellino, che ha impegnato una cifra di circa 3mila euro al mese per evitare che venisse interrotta la fornitura e per garantire quindi il regolare svolgimento di allenamenti e partite di campionato della massima squadra cittadina.
Alla seduta ha partecipato anche il consigliere comunale del Pd Antonio Gengaro: “Noi registriamo una serie di difficoltà storiche tra l’Us Avellino e il Comune. E ci chiediamo: come può una società sportiva che difficoltà oggettive anche nel pagare le bollette dell’acqua pensare di imbarcarsi, assecondata dal Comune stesso, nella costruzione di un nuovo mega impianto sportivo da 100 milioni di euro? Un nuovo impianto che io tra l’altro vedo come un piccolo stadio in un mega centro commerciale. Mi sembra una megalomania estrema. Inviterei l’amministrazione comunale a pensarci non una, ma mille volte prima di impegnarsi”.
In ogni caso, tornando al caso delle bollette dell’acqua, la concessione d’uso dell’attuale stadio Partenio scadrà alla fine dell’anno, dopodiché il Comune dovrà predisporre un nuovo bando per la nuova aggiudicazione: questa volta, hanno assicurato gli assessori e i dirigenti, oltre che lo stesso Segretario Generale dell’Ente Maria Luisa Dovetto, verranno messe meglio in chiaro le condizioni alle quali verrà stipulata la concessione. Bisognerà mettere i paletti giusti per evitare il ripetersi di queste disfunzioni, anche per evitare che si possano configurare rischi di “danno erariale” come pure hanno ipotizzato i consiglieri del Pd nel corso delle varie commissioni consiliari permanenti che si sono tenute nel corso della settimana.