di Stefano Carluccio
Oggi un passo significativo è stato compiuto verso il reinserimento sociale e lavorativo dei giovani ex detenuti, grazie alla firma di un protocollo d’intesa tra la CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola Impresa) e la Comunità di Sant’Egidio. Il protocollo ha l’obiettivo di offrire nuove opportunità di lavoro ai giovani che hanno terminato il loro percorso nelle carceri minorili e adulte, mettendo in contatto questi ragazzi con le migliaia di aziende artigiane italiane che, al contempo, stanno cercando personale qualificato. La firma dell’accordo è avvenuta questa mattina nella sede della CNA, alla presenza di Dario Costantini, presidente della CNA, e Cesare Giacomo Zucconi, segretario generale di Sant’Egidio-Acap, insieme ad altri rappresentanti delle due organizzazioni.
Questa collaborazione intende rispondere a due problematiche cruciali: da un lato, la difficoltà di numerose imprese artigiane di trovare nuovi lavoratori, e dall’altro, il bisogno di reintegrare nel tessuto sociale giovani che, dopo aver completato il percorso detentivo, affrontano enormi difficoltà nel trovare un impiego stabile e dignitoso.
Un’opportunità per le imprese artigiane e per i giovani
Il presidente della CNA, Dario Costantini, ha illustrato gli obiettivi del protocollo, enfatizzando l’importanza di creare opportunità lavorative per i giovani che hanno avuto problemi con la giustizia. “Con il nostro accordo e con l’aiuto delle oltre mille sedi della CNA presenti in tutta Italia, potremo avvicinare questi ragazzi alle aziende che stanno cercando dipendenti”, ha dichiarato Costantini. Secondo il presidente della CNA, questo protocollo è particolarmente significativo per il settore artigianale, che sta affrontando una grave carenza di personale qualificato. In particolare, nelle prossime previsioni, il settore artigiano italiano avrà bisogno di circa 400.000 nuovi lavoratori nei prossimi cinque anni.
Il mondo dell’artigianato, infatti, è alla ricerca di giovani che possiedano le competenze necessarie per portare avanti tradizioni e professionalità, ed è qui che il protocollo CNA-Sant’Egidio può giocare un ruolo fondamentale. La CNA ha già una lunga esperienza nel settore della formazione, con milioni di ore di corsi erogati ogni anno per qualificare i nuovi arrivati al mondo del lavoro. Oltre all’accordo con Sant’Egidio, la CNA ha sottoscritto protocolli anche con altre realtà, come la Comunità di San Patrignano, per sostenere i giovani che stanno affrontando un percorso di recupero e reintegrazione.
Sant’Egidio: Un impegno a lungo termine per i giovani ex detenuti
La Comunità di Sant’Egidio, attiva da anni nel sostegno ai più vulnerabili, ha accolto con entusiasmo questa nuova collaborazione, riconoscendo l’importanza di unire le forze per il reinserimento sociale dei giovani ex detenuti. Cesare Giacomo Zucconi, segretario generale di Sant’Egidio-Acap, ha sottolineato che l’obiettivo del protocollo è fornire a questi ragazzi un’opportunità per iniziare un nuovo percorso nella loro vita. “Speriamo che grazie a questo accordo molti giovani possano trovare una svolta nella loro vita, ottenendo un lavoro che garantisca loro una dignità e una possibilità di reintegrazione duratura”, ha affermato Zucconi.
Sant’Egidio è da sempre attiva nel sostegno alle persone in difficoltà, e tra le sue numerose iniziative spiccano quelle rivolte alla popolazione detenuta. L’associazione si occupa di supportare i detenuti durante e dopo la detenzione, cercando di evitare che questi giovani ricadano in percorsi di devianza. L’iniziativa con la CNA si inserisce perfettamente in questa visione, poiché consente a Sant’Egidio di offrire ai giovani una concreta opportunità di reintegrazione nel mondo del lavoro, evitando così il rischio di recidiva.
Il progetto dei “corridoi professionali” e l’inverno demografico
Oltre al reinserimento dei giovani ex detenuti, la CNA sta lavorando anche su altre importanti iniziative che riguardano l’integrazione nel mondo del lavoro. Una delle principali è il progetto dei corridoi professionali, ideato dalla CNA per rispondere alla crescente domanda di lavoratori qualificati nelle piccole e medie imprese italiane. Con il progetto dei corridoi professionali, la CNA sta cercando di attrarre giovani da Paesi come l’Egitto, offrendo loro una formazione professionale specifica, che permetterà loro di integrarsi nel mercato del lavoro italiano.
Costantini ha spiegato che il progetto è indirizzato principalmente a giovani provenienti da realtà svantaggiate e che spesso, seppur desiderosi di lavorare, non hanno le competenze necessarie per inserirsi nel mercato del lavoro. “Vogliamo formare questi ragazzi, insegnare loro la lingua italiana e le regole del nostro Paese, affinché possano integrarsi e dare il loro contributo all’economia italiana”, ha aggiunto il presidente della CNA. Il progetto mira, quindi, non solo a colmare la carenza di lavoratori nelle piccole imprese, ma anche a contrastare l’inverno demografico, un fenomeno che sta colpendo duramente l’Italia e il resto d’Europa.
Un accordo “win-win” per il futuro delle imprese e dei giovani
Il protocollo d’intesa firmato tra CNA e Sant’Egidio rappresenta una risposta concreta a due sfide urgenti: la carenza di manodopera qualificata nel settore artigianale e il reinserimento sociale di giovani ex detenuti. La cooperazione tra le due realtà ha il potenziale di migliorare significativamente la vita di numerosi giovani, dando loro una seconda opportunità e garantendo al contempo un supporto vitale per le imprese italiane, che sono sempre più bisognose di nuova forza lavoro.
Questo accordo si configura come un vero e proprio modello di inclusione sociale e lavorativa, che dimostra come, attraverso la collaborazione tra enti sociali e realtà imprenditoriali, sia possibile costruire una società più equa e sostenibile. Se da un lato, le piccole imprese italiane si trovano a dover affrontare sfide strutturali legate alla mancanza di personale, dall’altro, i giovani ex detenuti hanno l’opportunità di riscattarsi attraverso un lavoro che possa restituire loro dignità e un futuro stabile.
Zucconi ha concluso sottolineando l’importanza di questo progetto: “Quello che stiamo facendo oggi è un passo fondamentale per aiutare questi ragazzi a trovare il loro posto nella società, e grazie alla CNA, potremo offrire loro una concreta opportunità di lavorare, crescere e, soprattutto, non tornare indietro.”
Questo accordo tra la CNA e Sant’Egidio non è solo un’opportunità per i giovani ex detenuti, ma un segnale di speranza per il futuro delle piccole imprese italiane e della società nel suo complesso. Con il supporto di entrambe le organizzazioni, il reinserimento di questi giovani nel mondo del lavoro rappresenta una vittoria per tutti.