Rischiano il processo i diciotto indagati per reati, che vanno dalla corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, turbata libertà degli incanti e corruzione elettorale nel filone avellinese dell’inchiesta sulle Regionali 2020 ed in particolare su Pratola Serra . Il pm Cecilia De Angelis ha firmato le richieste di rinvio a giudizio nei confronti degli indagati, che dovranno comparire davanti al Gup del Tribunale di Avellino Fabrizio Ciccone il prossimo 28 gennaio. Il collegio difensivo e’ composto dagli avvocati Alberico Villani, Enrico Matarazzo, Ennio Napolillo, Claudio Frongillo, Teodoro Reppucci, Annibale Schettino, Gaetano Manzi, Sabino Farese, Alfonso Egidio, Daniela Lepore, Carmelina Aurillo, Raffaele Tecce, Nello Pizza.
Tra gli indagati anche i fratelli Antonio e Emanuele Aufiero ai quali vengono contestati diversi episodi di corruzione elettorale quanto erano rispettivamente presidente del consiglio comunale e sindaco di Pratola Serra, comune sciolto per infiltrazioni camorristiche.
In particolare gli inquirenti contestano ad Emanuele Aufiero (sindaco) e al suo vicesindaco dell’epoca di aver accettato e ricevuto la promessa da un imprenditore le somme di denaro (30mila euro) per compiere atti contrati ai doveri d’ufficio in materia di affidamento dei contratti di evidenza pubblica. Somme di denaro che servivano ad Aufiero per far fronte alle spese della campagna elettorale. Ad avviso degli inquirenti sarebbero diversi gli imprenditori che avrebbero accettato e proposto il patto corruttivo. Inoltre Aufiero avrebbe avrebbe promesso ad alcuni giovani di Pratola Serra di inserirli negli elenchi degli scrutatori in cambio del voto e si sarebbe interessato anche per far ottenere il posto auto per disabili ad un suo conoscente, in cambio del voto.