Le tappe per risolvere la crisi politica al Comune di Avellino saranno scadenzate dalla diffida della Prefettura: entro 20 giorni (che partiranno ufficialmente tra oggi e domani) si dovrà tornare a riunire il consiglio comunale per approvare, finalmente, il Bilancio di Previsione 2025-2027 e nelle more si dovrebbe consumare l’addio dell’assessore al Bilancio Alessandro Scaletti. Il nome che dovrà sostituirlo sarebbe anche già pronto, e si tratta in ogni caso del prezzo ‘politico’ che dovrà pagare la sindaca Laura Nargi per la risoluzione della crisi. E questo nonostante lo stesso ex sindaco Gianluca Festa abbia tenuto a precisare che l’opposizione al Bilancio è una questione puramente tecnica (“il nostro voto sarà favorevole solo dopo gli emendamenti e con un parere positivo dei Revisori dei Conti”): è palese, al contrario, la valenza politica di questa impasse in cui è stata gettata l’amministrazione comunale.
In ogni caso, in base a questo scenario, si dovrebbe ‘salvare’ la consiliatura, al netto degli auspici dei gruppi di opposizione che hanno chiesto le dimissioni della sindaca e il ritorno al voto. Resta da vedere se si riusciranno a rispettare i tempi di legge per riportare il Bilancio al voto dell’Assise entro i venti giorni: il nuovo documento contabile dovrebbe infatti passare prima per la giunta e poi rimanere depositato per 10 giorni. Un’alternativa a questa procedura potrebbe essere quella di portare in Aula l’attuale Bilancio già redatto dall’assessore Scaletti e affiancargli una mozione o un ordine del giorno che impegni l’Amministrazione ad emendarlo successivamente.