“Senza memoria non si va da nessuna parte. Ecco perchè questa mostra si carica di un valore forte, rappresenta un anello di congiunzione tra presente e passato, ci ricorda quella che è stata la nostra storia, una storia che siamo chiamati a difendere”. Lo sottolinea il presidente dell’Avellino calcio Angelo Antonio D’Agostino, in occasione dell’inaugurazione della mostra “L’Avellino siamo noi” allestita presso la sede dell’Archivio di Stato e inaugurata alla presenza del direttore dell’Archivio di Stato Lorenzo Terzi e del direttore sportivo Luigi Pavarese. Inevitabile il riferimento alle nuove sfide a cui è chiamata la squadra dopo la promozione, alla vigilia della partenza per il ritiro “Ci prepariamo ad affrontare un campionato molto complicato, ecco perchè dobbiamo lavorare bene per non fare una brutta figura. Ricorda, richiamando le parole di suo figlio Giovanni, che la storia si costruisce “Dobbiamo guardare al presente e fare memoria del passato. Sono convinto che stiamo facendo un ottimo lavoro, anche se poi sarà il campo a dirci se ciò che stiamo facendo è giusto o meno. Sono molto ottimista perché stiamo cercando di mettere le pedine giuste al posto giusto. Ci sono tanti problemi da risolvere, a cominciare dalle uscite: sono circa quattordici giocatori da sistemare, questa è la priorità. Sono tutti ragazzi reduci dalla vittoria di un campionato, troveranno certamente club pronti ad ingaggiarli”. Smentisce le trattatevi di Lescano con la Salernitana ma sui nuovi acquisti preferisce non sbilanciarsi “Finché non avremo la firma è meglio essere cauti, come siamo sempre stati e restare con i piedi per terra. Certo, stiamo seguendo calciatori importanti che potrebbero portare un valore aggiunto”.
Un campionato che non può che partire dalle 9.100 tessere sottoscritte con la campagna di fidelizzazione, a conferma del forte entusiasmo che ancora accompagna l’Avellino “E’ un dato che ci riempie di orgoglio. Da parte nostra non vogliamo certo spegnerlo, vogliamo mantenerlo vivo per tutto il campionato. E’ il segno dell’attaccamento dei tifosi alla società e alla squadra, un incoraggiamento a fare bene”. E a chi gli chiede dei lavori allo stadio e delle ripercussioni, nel caso la Nardi cadesse “Abbiamo già sottolineato che appena ci sarà la possibilità di entrare nello stadio, lavoreremo immediatamente per l’ampliamento delle Curve, vogliamo offrire a tutti la possibilità di venire a vedere le partite. È un impegno che assumiamo come società ma chiediamo all’amministrazione di fare la sua parte”. E sulla possibilità della nomina di un commissario alla guida dell’amministrazione “Certamente, ci auguriamo che il sindaco resti al suo posto, siamo convinti che si troverà l’equilibrio giusto per andare avanti. E’ evidente che è più facile per noi ragionare con un sindaco piuttosto che con un commissario, anche se dovremmo riuscire a svolgere gli interventi necessari anche con un commissario che dovrà collaborare, perchè l’Avellino calcio riguarda tutta la città”. Quando gli chiedono di citare un campione del passato, il ricordo va a Lombardi “E’ uno di quei calciatori che ha dato tanto alla città e alla squadra, che ha fatto la storia dell’Avellino”.