Sovraffollamento del Pronto Soccorso, dimissioni di altri sei medici, di qui la sospensione del Reparto di Medicina di Urgenza per il prossimo mese di agosto con il conseguente ripiego di tre specialisti per le cure di emergenza urgenza: è questa la situazione alla città ospedaliera di Avellino.
Il Tribunale per i Diritti del Malato di Avellino esprime tutta la propria contrarietà «per questa ennesima misura tampone che oltre a non risolvere i problemi di gestione del grande flusso di pazienti che si rivolgono al pronto soccorso per ricevere assistenza tempestiva e salvavita aggrava ulteriormente le condizioni di lavoro dei professionisti del pronto soccorso stesso.
Le dimissioni di sei medici del pronto soccorso sono una ulteriore testimonianza di quanto sia difficile operare nelle attuali condizioni».
Angela Marcarelli, coordinatrice dell’Assemblea Territoriale Cittadinanzattiva Montefalcione Avellino Bassa Irpinia, Rete Tribunale per i Diritti del Malato di Avellino, interviene sulla questione:«E’ sufficiente già solo considerare la capienza e i servizi igienici dell’area di emergenza, rispetto alla quotidiana permanenza dell’eccessivo numero di pazienti che restano in attesa ore e giorni (in caso di ricovero) prima di essere trattati, per comprendere le ragioni per cui buona parte dei medici decide di andare via senza parlare poi delle ripercussioni che il sovraffollamento del PS e l’assenza di interventi strutturali e strutturati produce sulla sicurezza sul luogo del lavoro e sulla serenità e il tempo di cura.
E’ documentato da anni, senza soluzione di continuità, che il numero di pazienti trattato in ps per le cure di emergenza urgenza risulta essere sempre stato superiore, spesso il doppio, di quello della effettiva capienza dell’area di emergenza e delle risorse professionali effettivamente disponibili ed impiegate.
A nulla sono valsi i tentativi della Direzione Strategica di contenere il sovraffollamento – continua la coordinatrice – Altre iniziative, come quelle proposte negli anni da questo Tribunale per i Diritti del Malato, non risultano essere state prese proprio in considerazione (dalle reiterate richieste d’impiego dei medici della continuità assistenziale per la trattazione dei codici bianchi e verdi, al trasferimento di pazienti in altre strutture idonee per evitare l’attesa di giorni nell’area del ps prima di essere ricoverati in reparto per carenza di posti letto, alla riscossione del ticket alla consegna del referto per i casi trattati in codice bianco e per ultimo all’ampliamento dell’area delle cure di emergenza, come praticato già qualche settimana fa anche al pronto soccorso dell’Ospedale Cardarelli di Napoli)».
La richiesta del Tribunale per i Diritti del Malato alle Direzioni Strategiche è «razionalizzare l’erogazione delle prestazioni di emergenza urgenza almeno nell’ambito delle strutture territoriali della Provincia di Avellino, nel rispetto del livello di complessità delle cure da trattare, al fine di distribuire i ricoveri possibili anche negli Ospedali di Ariano Irpino e S.Angelo dei Lombardi che rispetto all’Azienda Ospedaliera Moscati non sembrano avere la stessa sofferenza di sovraffollamento verificato l’effettivo tasso dei letti quotidianamente occupabili».
L’invito è che la Direzione Strategica dell’Azienda Ospedaliera Moscati valuti ad horas un ampliamento dei locali e rispettivi servizi igienici dell’area dell’emergenza «in quanto è il primo passo per accogliere in modo più umano e dignitoso sia i pazienti che gli operatori sanitari».
Per concludere:«In ogni caso se non si riesce a garantire l’apertura del Reparto di Medicina di Urgenza ed a migliorare le condizione dei luoghi di lavoro e di accoglienza più umana dei pazienti nell’area di emergenza urgenza nemmeno per il mese di agosto 2023 revocando qualsiasi provvedimento che va in senso opposto, senza ulteriori comunicazioni, questo Tribunale per i Diritti del Malato richiederà l’apertura di una crisi per un intervento di competenza del Prefetto, della Conferenza dei Sindaci dell’ASL,del Servizio Ispettivo sanitario e socio-sanitario e del Direttore Generale per la Tutela della salute e il coordinamento Sanitario Regionale e del Ministero della Sanità per la dovuta attività di vigilanza sanitaria, al fine di promuovere un loro rispettivo contributo istituzionale per adottare ogni altra iniziativa rimasta finora inesplorata per contenere nei limiti più accettabili il sovraffollamento del ps dell’Azienda Ospedaliera che da anni non è più dovuto ai classici periodi critici stagionali ma è diventato un percorso strutturale mai adeguatamente fronteggiato. In attesa delle determinazioni adottate nei termini previsti si porgono distinti saluti».Così Angela Marcarelli Coordinatrice dell’Assemblea Territoriale Cittadinanzattiva Montefalcione Avellino Bassa Irpinia Rete, Tribunale per i Diritti del Malato di Avellino.