E’ un invito a sporcarsi le mani quello che lancia Roberto Buglione De Filippis nel presentare, al Circolo della stampa, la seconda edizione di “Enorme. Piccolo salone del vino artigianale”, in programma il 23 e 24 giugno al castello di Gesualdo. Una vetrina dedicata al mondo del vino artigianale e alla valorizzazione dei patrimoni dell’Irpinia e del Sannio. “Chi ha scelto di restare – spiega De Filippis – è riuscito, comunque, a stabilire una forte rete di legami commerciali con aziende operanti fuori dall’Irpinia. Continuo a credere che ci sia posto per chi voglia investire qui, nel settore del vino artigianale, ma certo i sacrifici e la fatica sono tanti. Sono le difficoltà che incontra qualsiasi piccola impresa nelle aree interne. Tra noi piccoli produttori non esistono rivalità, c’è piuttosto uno spirito di squadra”.
Sottolinea come “Enorme” vuole essere un punto d’incontro tra le tante realtà che esistono sul territorio: “Si è creato un asse tra i vignaioli di Avellino e Benevento. Volevamo portare a Gesualdo un pezzo di quel movimento legato alle piccole produzioni artigianali vitivinicole che può rappresentare un volano per l’economia dell’Irpinia. Lo scorso anno abbiamo fatto tappa a Grottaminarda al castello in collaborazione con l’amministrazione e il Caffè letterario. La nostra vuole essere una rassegna in itinere nelle aree interne, capace di mostrare le bellezze d’Irpinia e di costruire uno spazio di condivisione. ‘Enorme’ ha rappresentato il concretizzarsi di un pensiero che mette al centro non solo il vino, ma anche i territori, le comunità e il loro modo di ascoltare e prendersi cura della terra. Abbiamo promosso masterclass, workshop dedicati anche ai vini di Grecia e Slovenia, coinvolto 60 produttori che si affiancheranno a quelli provenienti da fuori Italia, artigiani e artisti che continuano a operare in Irpinia,. Ospiteremo le installazioni artistiche di Kanaka Studio, Ortogonale Studio, Annibale Siconolfi aka Inward, e ospiteremo una realtà virtuosa come Ecomunera, APS che opera nel territorio promuovendo progetti di trasformazione ecologica e nuovi modelli di produzione e consumo. Tutto ruoterà intorno alla narrazione del vino artigianale e ai banchi d’assaggio”
E’ Daniela De Gruttola dell’Aps Enorme a lanciare un messaggio ai ristoratori locali “Devono essere loro a crederci e a investire sul vino artigianale. Non dobbiamo dimenticare che l’Irpinia è un territorio che può fronteggiare al meglio i cambiamenti climatici, dobbiamo sfruttare le opportunità che sono offerte dalle condizioni geografiche. La manifestazione ruota attorno a due temi principali, il vino artigianale e la valorizzazione dei territori e delle persone che li custodiscono. Enorme è una gioiosa celebrazione di tutto ciò che questo mondo rappresenta: il rispetto per la terra in cui la vite cresce e l’impegno di chi lavora con cura per realizzare ogni calice. È un momento di proposte, assaggi e riflessioni, un’occasione per consolidare il senso di comunità, per accogliere le novità, per costruire relazioni con chi, con passione, lavora quotidianamente per il futuro”. E’ quindi l’assessore comunale di Gesualdo Alfonso Pugliese a ribadire la volontà di scommettere sull’iniziativa, che diventa l’occasione per far conoscere il castello e le eccellenze locali
Ad accogliere la seconda edizione il Castello di Gesualdo, con l’obiettivo di dare risalto al patrimonio culturale e storico della regione offrendo ai partecipanti un’esperienza immersiva e creando un trait d’union tra la bellezza di aree, a volte poco conosciute, e i racconti di chi le tutela con cura.
Il Castello di Gesualdo, con la sua storia legata alla famiglia omonima e al celebre compositore Carlo Gesualdo, rappresenta un luogo di grande interesse storico e culturale. La sua maestosa architettura e la sua ricca storia lo rendono una tappa imprescindibile per gli amanti dell’arte, della musica e della storia italiana. Accanto al Castello sorge Palazzo Pisapia che ospiterà i laboratori di questa edizione consentendo un accesso dedicato e svincolato dall’ingresso alla manifestazione.
I vignaioli partecipanti sono oltre sessanta, provengono da diverse regioni d’Italia, dalla Slovenia, dalla Francia e dalla Spagna. Anche quest’anno le aziende che hanno scelto di aderire sono state selezionate tra quelle che seguono direttamente tutte le fasi produttive, dalla coltivazione della vite all’imbottigliamento e che utilizzano solo uve proprie o acquistate nello stesso territorio. La selezione si è orientata su quelle cantine che non ricorrono a prodotti chimici di sintesi, erbicidi, fungicidi, sistemici ed organismi manipolati geneticamente, che fanno un uso consapevole della solforosa SO2 e che non adoperano elementi esogeni che possano distogliere dalla rappresentatività di un terroir.