Dopo quaranta minuti di colloquio tra Damiano Genovese e il Gip del tribunale di Avellino, Francesca Spella, è stato convalidato l’arresto, rigettando l’ipotesi però della detenzione in carcere. Arresti domiciliari dunque per l’ex capogruppo della Lega di Salvini nel consiglio comunale di Avellino.
Queste le parole di giustificazione di Genovese, figlio del boss dell’omonimo clan: “Non posso possedere un porto d’armi in quanto figlio di un boss. Sono stato quindi costretto a rimediare una pistola rubata. Ero preoccupato per me e la mia famiglia”.