E’ un San Guglielmo capace di parlare all’uomo di oggi quello che viene fuori dal Fondatore di Rino Cillo.. A sottolinearlo il direttore dell’Archivio di Stato Lorenzo Terzi nel corso dell’appuntamento dei Giovedì della lettura “La sua spiritualità – spiega Terzi – viene fuori con forza dalle pagine del volume. Ed è una spiritualità che conserva una forte attualità, al di là della rappresentazione della religiosità medievale. Il suo animo è velato di inquietudine proprio come un uomo del nostro tempo. Cillo parte da un manoscritto antico, ma lo reinventa, consegnando un’opera di fantasia”. Il manoscritto è la Legenda de vita et obitu de Sancti Guilielmi confessoris et heremite, che riunisce due manoscritti, uno in scrittura beneventana e l’altro in scrittura gotica. Terzi chiarisce come “il romanzo riveli l’eterna attualità del documento. Se adeguatamente interpretato, continua ad essere una fonte preziosa anche per l’uomo contemporaneo. Ho amato molto questo libro perchè Cillo, che è un funzionario di polizia, parte da una conoscenza dettagliata dei documenti”. E sottolinea come “La storia è riletta attraverso l’empatia col personaggio, fino a offrire un ritratto che, a volte, appare più vero del vero”. E’ la professoressa Angela Lomazzo a porre l’accento sulla capacità ispettiva dell’autore, che emerge dall’analisi dei rapporti tra i personaggi. A sottolinearlo lo stesso questore Pasquale Picone che ribadisce come il libro sia quello di un cattolico autentico, da cui emerge con forza il suo essere poliziotto. A ribadirlo lo stesso autore che spiega come “il mio essere poliziotto è in ogni pagina, dall’attenzione alla ricostruzione dagli indizi fino al valore dell’umanità e dell’accoglienza che campeggia nel romanzo”. E rivela come “E’ possibile trovare nel volume temi che sembrano anticipare il messaggio di Francesco”. Cillo sottolinea il legame forte con l’Irpinia “Conosco bene le storie di questi monti” e racconta come l’idea del volume sia nato mentre si trovava ad Aquilonia,” il paese natale di sua madre, lì dove avevano vissuto i miei antenati”. E spiega come “Nel libro c’è l’amore per la natura ma anche temi come la violenza sulle donne e la storia di un medico illuminato”. La professoressa Rosa Napoli parla di una lettura avvincente che consegna il ritratto di un uomo inquieto, alla costante ricerca di sè. Ad impreziosire l’incontro le note di Carmine Marrone.