Ritornano gli incontri firmati “Per Aenigmata”. Questa volta ospite del confronto sarà Emanuele Trevi, autore de “La casa del mago”. A dialogare con lui professoressa Roberta De Maio, docente al liceo Colletta e anima dell’associazione. L’appuntamento è per il 25 gennaio, alle 18, al Circolo della stampa. Critico letterario e scrittore apprezzato, vincitore del premio Strega nel 2021 con “Due vite”, nella “Casa del mago”, finalista al premio Campiello, Trevi sceglie di partire dal rapporto con il padre, Mario, affermato psicoanalista junghiano. Un mago, agli occhi del figlio, perché capace di guarire le persone dalle loro malattie dell’anima grazie a una capacità di dialogo e di ascolto fuori dall’ordinario. Ma anche un uomo distante, lontano e spesso distratto, a causa degli impegni professionali. L’autore sceglie di andare ad abitare nell’appartamento-studio lasciato dal padre che nessuno vuole acquistare, un antro ancora abitato da Psiche, dai vapori invisibili delle vite storte che per decenni ha lenito, raddrizzato. Così facendo prova a sciogliere (o ad approfondire?) l’enigma del padre. Muovendosi nel suo mutevole territorio − fra autobiografia, riflessione sul senso dei rapporti e dell’esistenza, storia culturale del Novecento − Emanuele Trevi ci offre il suo romanzo più personale, più commovente, più ironico (e perfino umoristico): una discesa negli inferi e nella psicosi, una scala che avvicina i vivi e i morti, i savi e i pazzi.
Scrittore e critico letterario italiano (n. Roma 1964). Emanuele Trevi esordisce nel 1994 con Istruzioni per l’uso del lupo, primo di una serie di saggi sulla letteratura. Ha tradotto e curato edizioni di classici italiani e francesi: si ricordano testi dedicati a Leopardi, Salgari, e autori italiani del Novecento. Collabora con RAI-3 Radio e ha scritto su diverse riviste come Nuovi argomenti, Il caffè illustrato ecc. e su alcuni quotidiani nazionali quali la Repubblica, La Stampa e Il Manifesto. Ha fatto parte della giuria del premio Calvino nel 2001, e del premio Alice 2002. È stato editore della casa editrice Fazi e ha collaborato con la casa editrice Quiritta. Ha esordito nella narrativa nel 2003 con I cani del nulla. Una storia vera, cui sono seguiti Senza verso. Un’estate a Roma (2005), L’onda del porto. Un sogno fatto in Asia (2005), Il libro della gioia perpetua (2010), Qualcosa di scritto (2012), Il viaggio iniziatico (2013), il racconto La cosa vera pubblicato nel volume antologico Figuracce (2014) curato da N. Ammaniti, Il popolo di legno (2015), Sogni e favole (2018, premio Viareggio-Rèpaci per la narrativa 2019), Due vite (2020, premio Strega 2021), Viaggi iniziatici (2021) e La casa del mago (2023, finalista premio Campiello 2024). Nel 2020 ha scritto uno dei racconti della raccolta L’allegra brigata.