Il volume nasce come tesi del Master in Patrimonio Culturale ed Enogastronomia, discusso a Roma presso l’Università Telematica Internazionale Uninettuno nel 2025. Attraverso un percorso che intreccia cultura, alimentazione, paesaggio e identità, il lavoro approfondisce il valore della dieta mediterranea come modello di vita sostenibile e patrimonio immateriale, con uno sguardo particolare all’Irpinia e alle sue eccellenze enogastronomiche”. A confrontarsi sul volume Domenico La Penna di Oscata in Vita e Giuseppe Pelullo. A impreziosire il volume la prefazione di Lucie Boissenin, autrice di una tesi di dottorato dedicata al territorio irpino e del volume, nato dall’esperienza di ricerca sul campo in Irpinia “Irpinia 2053: Uno sguardo al futuro per ripensare il presente”.
Interventi
La Dieta Mediterranea nello studio di Federico Curci, dal cibo come valore culturale all’Ecomuseo delle Cucine rurali dell’Alta Irpinia
Un viaggio che sceglie di partire dal caso studio delle Cucine Rurali dell’Alta Irpinia di Oscata. E’ il volume che Federico Curci ha dedicato alla dieta mediterranea. Sarà presentato domenica 28 dicembre alle ore 17:30, davanti a una fornacella accesa nel Laboratorio delle Cucine Rurali di Bisaccia. “Un libro – spiega Federico – per testimoniare come un territorio strettamente legato all’agricoltura e al turismo sia da valorizzare e promuovere. Perché l’Irpinia non è un’area interna disperata: c’è tanta creatività e voglia di fare. Dal cibo come valore culturale al riconoscimento della Dieta Mediterranea come Patrimonio Unesco, dalle eccellenze gastronomiche del territorio al grano, tra i simboli della cultura mediterranea, dalla storia di Giuseppe Pelullo, l’agricoltore resistente dei grani antichi al caso studio di Oscata in Vita con il riconoscimento dell’Ecomuseo delle Cucine rurali dell’Alta Irpinia. Qui un un gruppo di persone legate alle proprie radici e appassionate, si stanno impegnando per salvare il borgo di Oscata dall’abbandono. Ho intervistato il presidente dell’associazione Domenico Lapenna, che insieme al fratello Sergio, ha avuto l’idea di coinvolgere i pochi abitanti rimasti del borgo a collaborare in questo progetto. Oggi Oscata è diventato un ecomuseo e ha avuto l’ufficialità dalla Regione Campania. Questo luogo rappresenta un modello di vita sano e sostenibile che richiama la dieta mediterranea”.
“L’Irpinia – scrive Curci – è un territorio che soffre di spopolamento, nonostante abbia tante potenzialità su molteplici aspetti, soprattutto nell’enogastronomia. Il grano, uno degli alimenti simboli della dieta mediterranea è coltivato molto in Irpinia, dove c’è una produzione anche di grani antichi. Nel mio lavoro ho intervistato Giuseppe Pelullo Peppino, che viene definito “l’agricoltore resistente”, perché, nonostante le difficoltà, ha deciso di coltivare solo grani antichi, e di allontanarsi dalla agroindustria. Per ribadire come l’Irpinia sta reagendo alla desertificazione, ma soffre l’arretratezza di chi parte in ritardo e della cattiva politica. Fino a delle proposte per creare sviluppo territoriale”.



