É corsa contro il tempo per lo stabilimento ArcelorMittal di Luogosano per ripartire e garantire una prospettiva ai lavoratori. I vertici della multinazionale e Fonderie Pisano, l’azienda di Salerno che dovrebbe subentrare, hanno inoltrato una richiesta di incontro in Regione. Un passaggio atteso con particolare ansia e preoccupazione dal sindacato che vede, giorno dopo giorno, assottigliarsi il tempo a disposizione per arrivare ad un accordo. La fumata bianca è infatti attesa prima della scadenza della cassa integrazione che copre i lavoratori ancora per un mese. Fonderia di seconda fusione di metalli ferrosi per la produzione di getti in ghisa grigia e sferoidale per l’industria meccanica e dei mezzi di trasporto, e di getti a catalogo per il settore edile (chiusini e caditoie stradali), la realtà campana ha una capacità produttiva superiore alle 100 tonnellate al giorno giorno.
Il nuovo corso richiederebbe una riconversione non eccessivamente invasiva degli impianti di San Mango sul Calore. Il core business dello stabilimento salernitano non è infatti lontano da quello irpino, specializzato nella produzione di preverniciato zincato di laminati piani d’acciaio e lavorazioni in acciaio. Anche in caso di accordo, a partire dal primo gennaio 2026 sarà necessaria una nuova dose di cassa integrazione per consentire al nuovo corso di riorganizzare il ciclo produttivo per andare progressivamente a regime. Complessivamente sono meno di 40 i lavoratori rimasti in azienda: diversi infatti quelli che, tra prepensionamenti, uscite anticipate incentivate e altre opportunità di lavoro, hanno trovato soluzioni alternative.



