La famiglia Mastroberardino ha scelto da tempo di investire sulla viticoltura irpina di alto pregio prosegue a ritmo serrato, confermando la centralità dei temi legati all’agricoltura nell’assetto strategico dell’impresa familiare.
Nel primo quadrimestre del 2024 sono state perfezionate cinque nuove acquisizioni negli areali a DOCG, tra Montemarano, Paternopoli, Castelfranci e Montefusco.
Nel comune di Paternopoli è stata operata l’acquisizione di un’azienda a 460 metri slm, in una pregevole posizione dominante sul poggio Pescocupo, in un’area viticola di particolare potenzialità qualitativa in cui l’Azienda già dispone di alcuni vigneti in produzione, che nei decenni trascorsi hanno fornito rendimenti qualitativi elevatissimi.
Altro obiettivo di ampliamento ha riguardato un’azienda in comune di Castelfranci, nella parte più elevata di questa rinomata zona di produzione, a circa 580 metri slm, in località Baiano, caratterizzata da terreni argilloso-calcarei ricchi di scheletro. Proprio da quest’area provenivano le uve che negli anni Sessanta il Cavaliere del Lavoro Antonio Mastroberardino dedicò a uno dei tre grandi cru di Taurasi di quel tempo.
Si conferma l’interesse della famiglia Mastroberardino anche per un altro dei grandi cru classici del Taurasi, in comune di Montemarano. Qui l’Azienda, già presente con diverse importanti tenute, in questi ultimi mesi ha perfezionato un piano di ampliamento e accorpamento attraverso l’acquisizione di due ulteriori appezzamenti a circa 680 metri slm, situati ai confini dei vigneti di proprietà aziendale che danno origine al pluripremiato “Radici Taurasi Riserva”, una sottozona dell’areale di Montemarano che comprende le località di Cortecorbo, Chianzano e Pastanella, culla di produzione delle migliori produzioni di aglianico della denominazione.
Infine è stata acquisita una ulteriore azienda agricola nel comune di Montefusco, in località Serra, a oltre 500 metri di altitudine in esposizione Sud, ai confini con i vigneti già di proprietà aziendale dedicati alla produzione del cru “Novaserra Greco di Tufo”, prodotto iconico di casa Mastroberardino, esempio e risultato del lavoro di approfondimento e zonazione sull’areale a DOCG.
Il patrimonio agricolo delle tenute di casa Mastroberardino consta allo stato di circa 260 ettari, con un progetto di articolazione e copertura territoriale che abbraccia oggi 14 comuni.
Una strategia grazie alla quale l’azienda è in grado di raccogliere una quantità sempre crescente di informazioni tecniche utili, in una prospettiva di viticoltura di precisione, a potenziare il patrimonio di conoscenze circa i caratteri specifici dei diversi areali produttivi irpini in relazione al potenziale espressivo di ciascuno dei grandi vitigni autoctoni irpini. Una strategia fondata su una dichiarata passione che, dopo dieci generazioni, continua a legare la storia della famiglia Mastroberardino a quella dell’Irpinia. Una strategia figlia di una chiara visione: far sì che i terroir accolgano i vitigni più adatti, che raccontino al meglio la magia della terra d’Irpinia a chi abita questi luoghi e a chi vive lontano.
Gli ulteriori investimenti in agricoltura si inseriscono in un quadro strategico più ampio all’interno del quale la famiglia Mastroberardino colloca anche l’attenzione e il concreto impegno per il continuo potenziamento dell’offerta culturale, attraverso il MIMA (Museo d’Impresa Mastroberardino Atripalda – museomima.it) e il complesso ricettivo del Radici Resort (radiciresort.it), rendendo ancora più ricca l’esperienza dei visitatori e offrendo agli ospiti un’esperienza autentica e coinvolgente nel cuore dell’Irpinia. Il programma di investimento, dunque, non solo riflette l’impegno nel preservare le radici e il patrimonio storico della viticoltura locale, ma anche nel creare nuove opportunità per coloro che desiderano immergersi nella bellezza paesaggistica e nei sapori autentici della nostra terra.