Da Gabriele D’Annunzio all’Intelligenza Artificiale. Sono i temi più gettonati per la prima prova scritta della Maturità 2025. Tra ricorrenze e anniversari, gli studenti scommettono anche sugli 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Le rilevazioni sono quelle del tradizionale toto-tracce di Skuola.net. Si partirà il 18 giugno con i 4382 studenti irpini, a cui si affiancheranno 87 maturandi esterni, alle prese con la prima prova scritta, quella di italiano che mette alla prova la capacità di ragionare, analizzare, argomentare dei maturandi. Gli studenti avranno sei ore per elaborare un saggio o tema, scegliendo tra analisi del testo, testo argomentativo, tema di attualità. Il 16 giugno, intanto, si insedieranno le commissioni con gli Uffici Scolastici Provinciali pronti a sostituire eventuali rinunciatari.
Per l’analisi del testo, gettonati anche i nomi di Italo Calvino, nel quarantennale dalla sua morte – mentre per la poesia è sfida a tre tra Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti e Giovanni Pascoli. E ancora Primo Levi (indicato dal 13%) ed effettivamente mancante dal 2010, insieme ad Alessandro Manzoni (votato dal 16%), invece mai proposto alla Maturità nel nuovo millennio.
Per la traccia di attualità, il tema più scontato è quello relativo all’Intelligenza Artificiale insieme a una riflessione sulla violenza di genere Tra le ipotesi anche quella di una traccia sulla Chiesa in virtù dell’anno giubilare ma soprattutto dell’avvicendamento avvenuto sul soglio pontificio, o ancora l’anniversario degli 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e dalla morte di Hitler e Mussolini, che potrebbe diventare il punto di partenza per un tema sulla pace. Tra le possibilità anche una traccia sull’Europa, dai due anniversari – 40 anni dal trattato di Schengen e 75 dalla dichiarazione di Schumann – alle sfide del futuro, a partire da quella della transizione ecologica.
Per il 18% degli studenti la traccia di carattere storico potrebbe riguardare anche la Liberazione, gli 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale (indicati dal 16%). A pari merito, però, si stagliano pure i 5 anni dallo scoppio della pandemia del Covid 19.
La docente del liceo scientifico Mancini Mara Lo Russo spiega come “Sarebbe bello se finalmente gli studenti si trovassero di fronte a tracce capaci di incidere sulle coscienze, che tengano conto di tanti aspetti, soprattutto di quelli legati allo “spirito del tempo”, zeitgeist come direbbero i filosofi. Un tema, che potrebbe coinvolgere direttamente i nostri giovani, è la paura, che domina questi anni, condizionando i comportamenti È un’emozione diffusissima la paura, che pervade e condiziona la vita delle persone. Tanti i motivi: l’instabilità geopolitica, le guerre, il timore del cambiamento, di fallire, di non reggere alle pressioni di questi tempi che ci mettono costantemente alla prova, la sensazione di non essere all’altezza. Questo sentimento blocca i desideri, paralizza i sogni legati al futuro, brucia le aspirazioni soprattutto dei giovani più fragili. Questa tematica potrebbe essere un’occasione sia per la tipologia legata al testo argomentativo che a quello argomentativo-espositivo. Un altro tema, anche questo urgente e di drammatica attualità, coinvolge la perdita dell’humanitas, che si manifesta in comportamenti violenti o sotto forma di indifferenza non meno pericolosa, di anestesia morale e civile dilagante. Anche una riflessione sulla fragilità delle nostre democrazie sarebbe opportuna. In relazione all’analisi del testo un omaggio a Montale e ai 100 anni dalla pubblicazione di ‘Ossi di seppia’ potrebbe essere auspicabile, trattandosi di una delle raccolte poetiche che hanno segnato l’intero Novecento non solo italiano, ridefinendo il ruolo della poesia nei confronti della realtà, verso la quale, come scrive Gianfranco Contini, Montale non ha nessuna certezza. D’altronde quali certezze abbiamo noi, sempre più smarriti e disorientati? O ancora penso a una riflessione sul ruolo tra intellettuali e potere”.
Pellegrino Caruso, docente del Convitto Colletta, sottolinea come “Mi piacerebbe che i ragazzi fossero indotti a ragionare sull’ urgenza di processi di pace, comprendendo il ruolo di organismi internazionali preposti al peaceKeeping. Sarebbe utile anche una seria riflessione sulle scadenze ormai ravvicinata di quell’ Agenda 2030, i cui 17 obiettivi sono tristemente disattesi. Trarrei anche spunto da testi riferibili alla scuola, per indurre i ragazzi a scrivere sul valore dell’ educazione, in merito al quale felici osservare sono traibili da una tradizione letteraria da Quintiliano fino al Recalcati, autore de ” L’ ora di lezione” ed al ” Diario di scuola” di Pennac”.
Giulietta Fabbo, docente al liceo classico Colletta spiega come “Per quanto riguarda la tipologia A, quella relativa agli argomenti di letteratura, mi piacerebbe che si andasse in due direzioni diverse: da un lato che fosse presente un autore consolidato nello svolgimento dei programmi di letteratura italiana studiati in tutte le scuole (ricordiamoci che mancano all’appello ancora grandi nomi che non escono da parecchi anni, come D’Annunzio e Svevo), dall’altro lato che si andasse nella direzione di autori contemporanei che darebbero modo agli studenti di lavorare soprattutto con le tecniche dell’analisi testuale e che garantirebbero sicuramente interpretazioni originali. Negli argomenti di carattere attuale che potrebbero essere oggetto delle tracce di tipologia sia B che C col testo argomentativo da un lato e il tema espositivo dall’altro , credo che una possibile ipotesi sarebbe quella della necessità della costruzione di una cultura della pace, soprattutto alla luce dei recentissimi attacchi tra Iran e Israele che complicano ulteriormente il quadro della guerra in Medioriente. Anche il femminicidio e le dinamiche relazionali tra l’uomo e la donna potrebbero essere oggetto di riflessione tra i giovani. È facilmente candidabile a possibile argomento di trattazione anche il tema dei limiti e dei confini che le intelligenze artificiali debbano avere nella società e nella realtà contemporanea”
Margherita Faia, docente al liceo scientifico Mancini, sottolinea come “Mi piacerebbe una traccia che chiamasse gli studenti a riflettere sul valore della democrazia, un patrimonio di valori di cui prendere coscienza e da salvaguardare, se è vero che anche in paesi dell’Unione viene messa in discussione. Al tempo stesso mi piacerebbe che gli studenti si interrogassero sul numero crescente di guerre alle porte dell’Europa, sulla sete di potere di alcuni capi di Stato disposti a violare qualsiasi norma del diritto internazionale. Si potrebbe partire da un componimento di Montale come “Primavera hitleriana” che pone l’accento sulle privazioni che impongono i totalitarismi o da un passo dei ‘Sentieri dei nidi di ragno’ di Calvino che racconta l’orrore delle guerre”