Presenterà ad Avellino il suo ultimo romanzo “I bambini del maestrale” Antonella Ossorio, ospite il 26 ottobre, alle 18, dell’Angolo delle storie. A confrontarsi Emilia Cirillo e Anna Catapano dell’associazione “Parole tra noi leggere”.
Ossorio ricostruisce la storia di un singolare esperimento educativo durato quindici anni e bruscamente interrotto dal regime fascista. È il 1913 quando una donna napoletana della media borghesia, poco più che quarantenne, sale a bordo di una pirocorvetta in disarmo e ci resta per lunghi anni, assumendosi la responsabilità morale della cura e dell’educazione di oltre settecento bambini e ragazzi raccolti per strada.
La donna si chiamava Giulia Civita Franceschi, accolse sulla Nave Asilo Caracciolo i più sfortunati, i persi, i reietti, i senza dimora, gli scappati, i malcapitati, i soli, i bambini cresciuti nei vicoli dei quartieri, spesso senza famiglia, fuggiti dagli orfanotrofi
La nave fu donata dal Ministro della Marina Pasquale Leonardi Cattolica per istituire un asilo per bambini “a rischio”, sul modello della nave officina genovese Garaventa, attiva dal 1883, e della nave asilo veneziana Silla (1906). L’obiettivo era quello di formare lavoratori competenti e buoni cittadini. Tutto questo era realizzato attraverso l’apprendimento delle professioni associate alla marineria, senza dimenticare l’istruzione di base – leggere, scrivere e far di conto. Giulia Civita Franceschi raccoglierà la sfida rappresentata da quel veliero, nel tentativo d capovolgere una volta per tutte il destino di quel popolo infantile piegato dalla povertà e dall’abbandono. Destino che sembra, invece, inemendabile per Felice, il bambino che cerca ogni sera un angolo il piú possibile riparato dove dormire con gli occhi spalancati sul buio e il nome della madre sulla bocca.